Strada Facendo

Adesso fare il camionista torna a essere una prospettiva interessante per i giovani

L’emergenza camionisti, che per mesi ha fatto suonare altissimo l’allarme in tutta Europa, con i “vecchi” conducenti che andavano in pensione senza che le imprese di autotrasporto riuscissero a trovare giovani disposti a rimpiazzarli, ha rallentato, ha frenato, ha addirittura inserito la retromarcia, facendo registrare un’importante accelerazione nella corsa a ottenere patenti e carta di qualificazione, chiaro “sintomo” del desiderio di molti giovani di mettersi al volante, di costruirsi un futuro in un settore da sempre considerato un traino dell’economia. A confermarlo sono i dati con tenuti nell’analisi dell’Ufficio studi di Confcommercio e nello studio realizzato da Ispi, presentati a Roma in occasione del 7° Forum internazionale di Conftrasporto-Confcommercio. Analisi e studi dai quali emerge come “qualcosa stia davvero cambiando, con il numero delle nuovi documenti per guidare i Tir lasciate in Italia in crescita costante. Nel 2015 le nuove Carte di qualificazione del conducente merci erano 4.486; nel 2021 se ne sono raggiunte circa 14mila, e il 2022 sembra proiettato a un ulteriore aumento”, si legge nel rapporto che evidenzia una “crescita anche delle nuove patenti C, passate – sempre in Italia – dalle circa 15mila del 2015 alle oltre 20mila del 2022”. Un’inversione di marcia (dopo anni di “fuga dal lavoro di camionista che ha portato ad avere, a fronte di una domanda di servizi logistici in crescita, un gigantesco “buco” nell’autotrasporto europeo di circa 400mila autisti, con punte massime nel Regno Unito (-100mila) e in Polonia (-80mila), seguite da Germania, a quota -80mila, Francia – 34mila, e Italia -20mila) frutto anche delle “aspettative di trovare un impiego” e “delle iniziative di alcune Regioni per favorire la formazione e che stanno dando buoni risultati”. E altri miglioramenti”, hanno affermato sempre i responsabili dell’analisi, “ si attendono con l’entrata a regime del buono patente autotrasporto, che, grazie alle richieste di Conftrasporto e della categoria, fornirà un voucher pari all’80 per cento del costo delle patenti C, D, E, e delle Cqc”. Una notizia che ha tutto il sapore di una boccata di ossigeno per le imprese di autotrasporto e logistica, che nel frattempo in Italia “cambiano pelle diventando più strutturate: con meno padroncini e più società di capitali”. Secondo i responsabili dell’Ufficio studi Confcommercio, ci sarebbe in atto “una potente riorganizzazione delle imprese che fa crescere la produttività sistemica e dei fattori di produzione proprio in questo settore: mentre l’economia nel complesso perde il 10,2 per cento di ditte individuali, il comparto ne perde quasi un terzo e, a compensazione di questo, se l’economia guadagna il 44,7 per cento di società di capitali autotrasporto e logistica ne guadagnano quasi il 58 per cento”.

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