Strada Facendo

Trasporti, la prima ondata d’epidemia avrà insegnato al Governo a farsi guidare da chi sa?

Il Governo italiano saprà far tesoro dell’esperienza vissuta durante la prima ondata dell’epidemia di Coronavirus e saprà gestire al meglio il “post seconda ondata” impedendo che i settore dei trasporti e della logistica si trovino a dover riaffrontare situazioni che potrebbero non essere più sostenibili? E per far questo il Governo avrà i buon senso di non prendere decisioni autonomamente, (correndo il rischio di sbagliare che è altissimo quando si sa poco o nulla della materia) ma di confrontarsi con chi lavora in questi settori e dunque può consigliare le soluzioni migliori da adottare? È questo, in sintesi, il, contenuto del messaggio che Claudio Fraconti, presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Milano, Lodi e Monza Brianza ha deciso di rivolgere al Governo, riassumendo, con ogni probabilità, il pensiero di moltissimi operatori del trasporto e della logistica.Ecco il testo integrale. “Alla fine della prima ondata della pandemia che ci ha colpito, quando il Governo ha decretato la libera circolazione, tutte le stazioni turistiche italiane si sono trovate improvvisamente a corto di tutti i materiali necessari al normale funzionamento di alberghi e ristoranti, oltre alle provviste alimentari necessarie per all’ondata di turismo nazionale che si stava prospettando.Così a partire dal mese di Giugno tutte le attività di logistica che già avevano il fiato corto per gli sforzi compiuti nel tenere accesa seppure al minimo, l’economia del Paese, si sono trovate ad affrontare una improvvisa crescita a due cifre che è continuata fino alla metà di Ottobre quanto lo spettro di una nuova ondata di contagi ha cominciato a raffreddare i traffici, complice l’irregolarità degli arrivi delle navi portacontainers, che ora fanno scalo quando e dove gli è più conveniente. Caso emblematico è stata la Sardegna, dove tutti gli operatori logistici, sia dell’espresso che dell’alimentare all’inizio dell’estate sono andati letteralmente in tilt, con pallet di merce e pacchi che avevano invaso i piazzali delle filiali.
Ora è bene pensare al periodo natalizio, e se qualche politico già minaccia scenari bellicosi se non potrà fare il cenone, noi pensiamo che non si possa tirare troppo la corda con la logistica e soprattutto con il comparto dell’autotrasporto, pertanto chiediamo di evitare scenari già visti questa estate, anche perché in inverno di solito piove e la merce sui piazzali non ci può stare.
Il Governo apra velocemente un tavolo di confronto con le Associazioni del settore, sia per un graduale ritorno alla normalità che per le questioni collegate alla distribuzione dei vaccini , che come tutte le attività strategiche nazionali, dovrebbero essere gestite da esperti del settore, possibilmente italiani”.

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