che, insieme con il collega dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha deciso di convocare per oggi alle 15 l’armatore Vincenzo Onorato, “per rendere conto del comportamento di un’impresa che deve gestire un’attività di trasporto di servizio pubblico con soldi pubblici. La pazienza ha un limite e il limite e’ stato superato”, ha affermato il ministro. L’incontro sarà l’occasione anche per fare chiarezza proprio sulla convenzione con lo Stato, del valore di 72 milioni di euro l’anno, con cui Tirrenia Cin gestisce i collegamenti della continuità territoriale marittima con Sicilia e Sardegna. Un finanziamento pubblico, garantito al gruppo Onorato fino al 31 luglio prossimo, dopodiché forse dopo il”faccia a faccia” sarà possibile sapere cosa accadrà. E proprio alla vigilia dell’incontro al ministero Vincenzo Onorato è stato oggetto di un duro “attacco” sferrato dai commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, Stefano Ambrosini, Beniamino Caravita e Gerardo Longobardi, secondo i quali il gruppo Onorato avrebbe rilasciato “dichiarazione strumentali” dopo la notizia del sequestro conservativo dei conti Cin, disposto, come hanno spiegato i commissari, “in ottemperanza al provvedimento del Tribunale di Roma del 4 marzo scorso”, quindi, “un atto dovuto”. Per i commissari il blocco dei conti è “un rimedio indifferibile a tutela dei creditori di Tirrenia, come confermato dai Tribunali di Milano e di Roma, che vi hanno fatto luogo nonostante la sospensione dei termini disposta dal decreto Cura Italia”. Al centro della vicenda c’e’ un credito da 180 milioni di euro vantato dallo Stato nei confronti di Cin, la new company nata quando l’ex compagnia pubblica di navigazione fu ceduta, nel 2012, a Onorato, patron di Moby. I responsabili di Cin hanno replicato di aver più volte comunicato la disponibilità a offrire “garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia e nonostante il momento cosi’ drammatico per il Paese”. Il debito di Cin, da pagare a rete, andrebbe saldato entro il 2021.