Strada Facendo

Contrordine compagni: le strade non vanno chiuse ma riaperte nonostante il Coronavirus

In un mondo in cui la parola d’ordine sembra diventata “chiudere”, “isolare”, per impedire che il Coronavirus possa propagarsi sempre più c’è chi va decisamente controcorrente e chiede invece che alcuni collegamenti chiusi vengano riaperti: sono i rappresentanti di Concommercio-Conftrasporto, sempre più allarmati dalla conseguenze economiche dell’epidemia di polmonite, che alla “richiesta” di chi pretenderebbe addirittura un “bollino antivirus” a garanzia delle merci caricate sui tir, hanno deciso di rispondere con un’altra richiesta: che l’Austria cancelli immediatamente i divieti alla libera circolazione di merci provenienti dall’Italia e dirette al mercato europeo. “La scure del Coronavirus si abbatte anche sull’autotrasporto moltiplicando i danni che il settore già sta subendo per le limitazioni dei Tir al Brennero imposte dall’Austria. Un tema, quest’ultimo, che Conftrasporto avrebbe dovuto affrontare in una conferenza stampa a Verona che, proprio a causa delle misure precauzionali legate all’emergenza di questi giorni, è stata annullata”, si legge in un comunicato stampa diffuso dai responsabili delle due federazioni, nel quale si torna a denunciare come i divieti siano un’aperta violazione del principio della libera circolazione delle persone e merci sancito dall’Unione europea. “Da almeno 30 anni siamo ostaggio di Vienna, che viola il questo principio”, denuncia il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè , “e imporre divieti in assenza di alternative valide è quantomeno assurdo. Tanto più in un momento in cui a complicare le cose, con il suo “carico da novanta”, è arrivato il Coronavirus, con ricadute pesantissime in tutta la filiera dei trasporti”. Una decisione tanto assurda quanto inaccettabile quella adottata dall’Austria anche alla luce di clamorose “bugie” denunciate sempre da Conftrasporto Confcommercio secondo cui “le limitazioni dell’Austria ai Tir più inquinanti sono una misura comprensibile, un principio a favore dell’ambiente condiviso anche da Confcommercio-Conftrasporto, che da tempo sostiene la necessità di rinnovare il parco circolante con mezzi sempre meno inquinanti (cosa che sta avvenendo). ma con un evidente paradosso: con il pretesto ambientale, vengono infatti colpiti anche i Tir ‘più puliti. Gli ‘Euro6’ immatricolati prima del 31 agosto 2018 che subiscono i divieti sono ben 900mila”. E, sempre in materia di bugie o di aspetti inspiegabilmente dimenticati dall’Austria, il documento consegnato agli organi d’informazione (via e mail per non correre il rischio di diffondere contagi….) da Conftrasporto Confcommercio denuncia come “il 72 del traffico in un giorno feriale è costituito da veicoli leggeri, mentre il 28 per cento da mezzi pesanti che per il 70 per cento sono Euro5 o 6”.  E, ancora, che “tra i mezzi leggeri l’80 per cento circa è di classe Euro 4 o 5”, cosa più importante e che non si dice “che, in base alle principali emissioni parametrate all’incidenza inquinante, un veicolo leggero Euro6 inquina quanto 2 camion e mezzo della stessa categoria”. Bugie intere e mezze verità sul caso Brennero che hanno fatto scattare il nuovo appello a cancellare i nuovi divieti, perfino in tempi di chiusura totale causa Coronavirus. Una sorta di “Contrordine compagni”, come avrebbe detto  Giovanni Guareschi, autore della saga di Peppone e Don Camillo,  che proprio quel titolo aveva scelto per una serie di vignette satiriche…

 

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