“Il sistema economico italiano, a cominciare da quello produttivo, non è più in grado di sopportare il danno causato dai divieti imposti dall’Austria che dal 1° gennaio ha introdotto nuovi limiti al transito di tir italiani al valico del Brennero, giustificandoli con il pretesto della tutela ambientale ambiente, come se i mezzi pesanti austriaci spargessero nell’aria essenze floreali. L’Austria così danneggia sistematicamente la nostra economia e finche’ la questione non sarà risolta l’Italia dovrà fare muro in Europa , opponendosi a tutti i provvedimenti che l’Ue proporrà, su qualsiasi tema”. A invitare il governo italiano a “fare la voce grossa” contro i divieti imposti dal Tirolo che “Conftrasporto ha calcolato costino all’Italia, per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del Brennero, oltre 370 milioni di euro all’anno”, è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, Paolo Uggè, denunciando come non sia servito a nulla “sottoporre la questione a ben tre ministri, da Graziano Delrio a Paola De Micheli, passando per Danilo Toninelli. Niente da fare: non sono servite lettere, carte bollate, viaggi a Bruxelles, strette di mano per accordi mai rispettati”, conclude Paolo Uggè indicando ora come unica strada percorribile il “muro contro muro”.