Strada Facendo

Viaggio attraverso l’Italia senza camion: un video mostra i disastri provocati da un fermo dei tir

Far comprendere al Paese il ruolo indispensabile del mondo dell’autotrasporto e della logistica nella vita di tutti i giorni che, senza il trasporto su gomma, potrebbe diventare nel giro di poche ore difficilissima, nello spazio di pochi giorni addirittura un incubo. È questo lo scopo del video  realizzato da Scania Italia (cliccate qui per vederlo) proiettato  domenica al Brixia Auditorium di Brescia nel corso dell’assemblea della Fai, federazione autotrasportatori italiani, davanti a una platea gremita di autotrasportatori pronti ad aderire all’eventuale fermo nazionale che potrebbe essere confermato il 15 novembre nel caso l’incontro fra rappresentanti della categoria e il ministro Paola De Micheli non dovesse dare le risposte che la categoria attende ormai da troppo tempo. Una vita, quella senza mezzi per il trasporto merci su strada, destinata a diventare impossibile nello spazio di una manciata di giorni come mostra il video che si apre con una semplice domanda: per quanto tempo una città di medie dimensioni resta operativa senza veicoli urbani? A fornire una risposta è il “miniviaggio”, della durata di cinque giorni, in un’Italia virtuale senza camion e furgoni, “girato” e “montato” da Scania, capace di offrire un “carico” di situazioni tanto realistiche quanto allarmanti. A volte facilmente immaginabili da chiunque, in altre no. Alcuni esempi? Giorno 1: i centri di riciclaggio chiudono; i servizi antincendio e di soccorso non sono operativi; gli aerei restano a terra; le farmacie non possono consegnare i farmaci preordinati; le lettere, i giornali e i pacchi non possono essere consegnati. Giorno 2: i rifiuti domestici e dei ristoranti si ammucchiano nelle strade; niente più frutta, verdura o carne nei negozi; tutta la produzione industriale si interrompe; vengono erogate solo le prestazioni urgenti negli ospedali; le isole ecologiche e i cassonetti sono pieni. Giorno tre: i negozi alimentari esauriscono le scorte; le stazioni di servizio esauriscono il gasolio; i ristoranti devono chiudere. Giorno 4: impossibile stampare i giornali per mancanza di carta; niente più surgelati nei negozi di alimentari; niente più carburanti nelle stazioni di servizio; la maggior parte del trasporto pubblico è fermo. Giorno 5: niente più cibo nei supermercati; i fanghi di depurazione devono essere smaltiti nei laghi e nei corsi d’acqua. Una conseguenza, quest’ultima, alla quale qualcuno aveva pensato? Probabilmente no. Per questo è importante il video realizzato da Scania: per far riflettere. Il medesimo obiettivo della campagna stampa pubblicata per una settimana nell’agosto di sette anni fa nell’edizione nazionale del quotidiano Libero ideata da Fai Conftrasporto che aveva a sua volta “viaggiato” in un Paese senza più camion sulle strade ma anche senza più merci sugli scaffali dei negozi, senza benzina e gasolio nelle aree di servizio, senza materie prime da lavorare in fabbriche e laboratori… Un viaggio virtuale, ma partito da dati e analisi concretissimi elaborati da una simulazione effettuata da un’associazione di autotrasporto svedese aderente all’Iru, associazione che nel mondo rappresenta le imprese di trasporto merci e persone. “Prove” scientifiche, esattamente come quelle usate ora da Scania per realizzare il nuovo video. Un filmato che lascia il segno, che induce a riflettere, senza inutili (e sempre dannosi) allarmismi, ma delineando ciò che potrebbe realmente accadere. Un filmato capace di fare prevenzione, unica strada seriamente percorribile per evitare il pericolo di dover affrontare situazioni drammatiche. Come quella che ha vissuto tempo fa il Brasile, dove una protesta dei trasportatori, contro l’aumento del costo del carburante, i tir li ha fermati per giorni con un risultato molto simile a quello raccontato dal video di Scania (e dalle pagine di Libero): in men che non si dica strade bloccate, voli cancellati, alimenti freschi nei supermercati quasi introvabili, scuole e università costrette a sospendere le lezioni. Per passare dalla “finzione” del video o della carta stampata alla realtà il passo può essere davvero brevissimo. 

 

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