Strada Facendo

Porti e concessioni: da 24 anni si attende un regolamento. E ognuno fa quel che vuole

Ventiquattro anni d’attesa per avere  finalmente un regolamento nazionale in materia di banchine e spazi nei porti. Un’attesa vana visto che quel regolamento, che in un Paese “normale” sarebbe probabilmente stato “varato” a breve distanza dalla  legge appena promulgata (la 84 del 1994 che ha appunto previsto la possibilità di affidare in concessione banchine e spazi portuali ai privati) a oggi ancora non c’è. Ma dovrà esserci prestissimo perché in un mercato globale una situazione simile non è più accettabile, a meno di voler “affondare” ulteriormente l’attività nei porti Italiani. Parola di Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, che intervenendo a Cernobbio al quarto Forum internazionale dei trasporti, ha fatto emergere l’ennesimo caso di  incapacità a gestire il “pubblico”. “Il regolamento nazionale avrebbe dovuto regolamentare in maniera uniforme la nuova facoltà offerta ai privati dalla legge del 1994”, ha spiegato Luigi Merlo, “ma nonostante sia trascorso quasi un quarto di secolo, dall’approvazione della legge, il regolamento non è stato ancora emanato. Abbiamo, così, assistito al proliferare di situazioni differenziate, con casi di concessioni rilasciate con impegni minimali a carico dei privati, senza garanzie reali per le Autorità portuali, con criteri di determinazione del canone profondamente variabili da realtà a realtà”. Col risultato che c’è chi, spendendo 100, ha ottenuto concessioni della durata di 10 anni mentre chi ha pagato 50 ha avuto concessioni per 20 anni; che qualcuno ha pagato una cifra e qualcuno un’altra… Un autentico mare d’anarchia alla quale occorre porre fine. “È fin troppo evidente che tutto questo ha determinato e determina ancor oggi una distorsione del mercato”, ha concluso il presidente di Federlogistica. “Una distorsione che, in un mercato globale, non è più accettabile. Il sistema portuale ha bisogno di regole identiche per tutti. E occorre farlo in fretta se vogliamo avere “porti trasparenti”. Per le nuove concessioni e per i rinnovi”.

 

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