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La libera circolazione delle merci esiste davvero? L’Austria ridicolizza l’Unione europea

La libera circolazione delle merci in Europa esiste davvero? E l’Unione europea serve davvero a qualcosa se le sue decisioni hanno lo stesso valore di carta straccia? Difficile non porsi simili domande dopo l’approvazione all’unanimità, da parte del Parlamento del Tirolo austriaco, di nuovi provvedimenti che restringono ulteriormente il transito dei veicoli industriali, ponendo così forti limiti alle esportazioni italiane nel Vecchio continente. Ma soprattutto sconfessando l’Unione Europea secondo cui i limiti già imposti in passato dal Tirolo austriaco erano da considerarsi illegittimi. Indicazioni arrivate da Bruxelles che l’Austria ha addirittura sbeffeggiato ora inasprendo ancor di più i divieti, che dal 2019 cominceranno a essere applicati in modo unilaterale e senza accordarsi con i Paesi confinanti, ossia Italia e Germania, nell’abito del Brenner Meeting. Il nuovo pacchetto anti-camion, come i giornali austriaci hanno chiamato l’ Anti-Transit-Paket, prende di mira i veicoli industriali con motore Euro IV, che dal prossimo anno non potranno circolare, proibizione che dal 2021 sarà estesa anche agli Euro V. E neppure gli Euro VI si salveranno, perché da agosto 2019 saranno a loro volta soggetti al divieto di circolazione settoriale e dal 2021 anche da quello nelle ore notturne. La prossima mossa potrebbe riguardare, infine, l’aumento delle merci interessate al divieto settoriale, e quello dei divieti durante il fine settimana. Temi al centro di una probabile trattativa con Bruxelles che a questo punto, si domandano in molti, ha un senso se poi l’Austria farà comunque quello che vuole?

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