“Ogni aspetto che influisca sulla sicurezza stradale non va trascurato”, spiega il Primo Dirigente della Polizia di Stato Santo Puccia. “Guidare con pneumatici lisci, danneggiati, non conformi a quanto previsto dalla normativa, espone i conducenti a un elevato rischio di incidente stradale e costituisce un gesto di irresponsabilità che si ripercuote negativamente su tutto il sistema della circolazione, di cui tutti siamo parte integrante. Purtroppo i risultati di quest’anno ci indicano una vettura su quattro di quelle controllate presenta una non conformità, e se si prendono in considerazione le sole non conformità legate al pneumatico, il numero delle vetture fermate che presentano irregolarità è una su cinque. Dati allarmanti che, spiegano Assogomma e Federpneus, possono essere spiegati con il costante invecchiamento del parco auto italiano che nel 2010 era di 9 anni e sette mesi e nel 2017 era di 11 anni e sette mesi. Un invecchiamento complessivo di due anni esatti in sette anni. A rendere ancora più preoccupanti i dati, l’età media delle vetture controllate in questa indagine è di 8 anni e due mesi. I controlli effettuati sono stati per circa il 50 per cento su veicoli con oltre 10 anni di età e su questi veicoli le non conformità complessive sono quasi doppie rispetto a quelle dei veicoli con meno di 10 anni.
I pneumatici lisci rilevati sono in fortissima crescita con un valore complessivo dell’8,95 per cento ma con alcune regioni che presentano medie più che raddoppiate. Emblematico il 19,45 per cento del Molise con un picco del 27,38 per cento di Campobasso, oppure il 16,14 per cento del Lazio che però a Frosinone arriva al 28,33 per cento e a Latina al 24,31 per cento. Lo scorso anno erano il 5,17 per cento.
“Per arrivare a trovare dati così sconfortanti bisogna ritornare indietro di 15 anni, alle primissime indagini”, commenta il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti. “Al tempo però la sensibilità dell’opinione pubblica sui quei pochi centimetri quadrati di gomma che sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo era sicuramente inferiore. Anche i media ne avevano una percezione relativa. Questo dato deve farci riflettere e forse dobbiamo capire se i motivi di questo enorme passo indietro siano da ricercarsi solo nell’invecchiamento del parco auto e nella sempre minore disponibilità delle famiglie o se ci siano altre ragioni che dobbiamo provare ad indagare. Questo aumento del pneumatico liscio, è molto pericoloso anche in un periodo estivo, caratterizzato ogni anno di più da rovesci a carattere quasi tropicale, che riversano sulle strade grandi quantità di pioggia in pochissimo tempo, aumentando notevolmente il rischio di aquaplaning. Un’auto con gomme lisce può raddoppiare lo spazio di frenata rispetto alla medesima vettura con gomme in buono stato. Una differenza in termini di metri che deve far riflettere sull’importanza di quei pochi centimetri quadrati che spesso sono la discriminante tra incidente o meno”. Le vetture con pneumatici non omogenei (quelli che montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse oppure con 2 pneumatici invernali e 2 estivi), sono il 4,67 per cento del campione, con punte negative in Abruzzo e in Molise, mentre il dato della gomma non omologata è del 3,15 per cento. Moltissimi quelli che hanno ancora montato gli pneumatici invernali (il 35 per cento a giugno). La percentuale complessiva degli pneumatici che presentano danneggiamenti visibili a occhio nudo è del 3,46 per cento. Negli ultimi 8 anni di controlli le non conformità totali sono costantemente aumentate. A fronte di un veicolo non in regola nel 2011 oggi ce ne sono quasi 3,5.