C’è davvero da parte del governo l’intenzione di ridiscutere la realizzazione di infrastrutture strategiche per il Paese come la Tav e il Terzo valico, con per di più il rischio di dover pagare delle penali? A porre la domanda, in un’interrogazione presentata al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, sono dodici rappresentanti del Pd (i deputati Gribaudo, Paita, Gariglio, Bonomo, Borghi, Fregolent, Giorgis, Lepri, Losacco, Portas, Vazio, Fiano) che evidenziano come “la richiesta di una verifica di costi benefici appaia del tutto pretestuosa e finalizzata ad assecondare un certo ideologismo “anti, anche perché su tutte le opere, per esplicito intendimento del precedente governo, sono state già effettuate le analisi costi/benefici e compiuti importanti percorsi istituzionali per la più ampia condivisione possibile. Per esempio, sulla Tav”, precisano i firmatari , con il rapporto “Verifica del modello di esercizio per la tratta nazionale lato Italia” si è attuata la revisione del progetto da parte dell’allora ministro Delrio che, per la tratta nazionale, ne ha dimezzato i costi, riutilizzando una parte rilevante della linea storica, come certificato anche dai documenti ufficiali dell’Osservatorio che ha dimostrato l’oggettiva validità, della Tav, soprattutto se inserita nel contesto delle Reti Europee”. “I miei uffici sono già al lavoro sui singoli dossier per un’attenta analisi dei costi-benefici e per la valutazione della sostenibilità effettiva dal punto di vista economico, ambientale e sociale”, è stata la replica del ministro Toninelli. “Occorre infatti ripensare agli orientamenti in termini di spese e risorse, così come di utilità per i cittadini e imprese, dando maggiore ascolto ai loro bisogni e alle esigenze del territorio e non incentrando le priorità sull’interesse esclusivo di chi realizzerà le opere. In buona sostanza, il mio obiettivo è quello di riesaminare in tempi brevi le diverse grandi opere per individuare quelle necessarie e buone per i cittadini, che dovranno quindi essere concluse, a partire ovviamente da quelle già iniziate. Per quelle, invece, non a vantaggio della popolazione dovremo, in un secondo momento, analizzare e valutare nel dettaglio come agire”.