Strada Facendo

100mila posti di lavoro per i giovani nel mondo dell’autotrasporto con l’aiuto del Governo 

Centomila giovani potranno trovare lavoro entro il 2025 nel mondo dell’autotrasporto se il Governo accoglierà la proposta di Conftrasporto di stanziare risorse per consentire a chi sceglierà come professione quella del conducente (per la quale si stima una domanda del mercato nei prossimi anni proprio di circa 100mila nuovi dipendenti) di non dover essere costretto a sostenere forti investimenti: dai 3500 a oltre 5 mila euro necessari oggi per ottenere la patente E, la Cqc, ovvero la carta di qualificazione professionale, e l’Adr, il documento che serve per guidare autoveicoli che trasportano merci pericolose. Una proposta lanciata dal presidente nazionale della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, Paolo Uggé ospite a Milano dell’assemblea generale dell’associazione milanese che si è tenuta nella sede di Unione Confcommercio e servizi in Corso Venezia 47 a Milano, e che prevede uno stanziamento di 60 milioni di euro l’anno, per finanziare le spese per i documenti di circolazione, oltre a sgravi fiscali per le imprese che assumeranno nuovi conducenti. Aziende alle quali il Governo dovrebbe permettere di non pagare alcun contributo per il primo biennio, e poi contributi scontati del 50, 40 e 30 per cento negli anni successivi. “Sarebbe la miglior risposta alla gravissima carenza di lavoratori in questo settore, anche se fa un certo effetto parlare di dipendenti che non si riescono a trovare in periodi di difficoltà economica”, ha commentato Paolo Uggè,” e allo stesso tempo una vera risoluzione, concreta e non solo a parole, fornita al problema della disoccupazione giovanile”.“Risposte concrete” e “concretezza della conoscenza dei problemi”: termini che hanno trovato spazio a più riprese nell’applauditissimo intervento del presidente nazionale della Fai. Per esempio quando Paolo Uggè ha elogiato l’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, “presentatosi oggi qui”, ha affermato Paolo Uggè, “per parlare di inquinamento ambientale e del rapporto fra le polveri sottili, l’ossido e il biossido di azoto, l’ammoniaca presenti nell’aria e i mezzi di trasporto accusati di esserne la principale causa, quando in realtà non è così, da persona documentata. Da “politico” che prima ha analizzato i dati scientifici e poi ha aperto bocca. Ed è proprio perché si è documentato che l’assessore Cattaneo ha dimostrato, dati alla mano, che non sono certo i mezzi di trasporto i principali colpevoli dell’avvelenamento dell’aria, bensì gli impianti di riscaldamento, le ciminiere delle aziende… Questi sono gli interlocutori politici che le associazioni che rappresentano centinaia di migliaia, milioni di lavoratori, vogliono avere. Non certo quei politici che un giorno affermano come le infrastrutture siano un asset fondamentale per la ripresa economica del Paese e 24 ore più tardi ascoltano in silenzio, come se fosse la cosa più normale del mondo, esponenti del loro stesso movimento affermare che forse il Terzo Valico in Liguria si farà, ma che non verrà certo realizzata la Torino – Lione. Ma come, le grandi opere il giorno prima non erano fondamentali? E stiamo parlando di parlamentari che aspirano a diventare esponenti di una futura commissione per i trasporti, nonostante non abbiano neppure la più pallida idea di quello che stanno dicendo. Esponenti politici che evidentemente non hanno ancora capito come Terzo Valico, Tav e altri grandi progetti facciano parte di un disegno strategico voluto dall’Europa per far si che il Vecchio Continente, e con esso l’Italia, restino competitivi rispetto ad altri “concorrenti” mondiali. Senza una classe politica capace di essere sufficientemente intelligente e umile da capire che dovrà confrontarsi con il mondo del lavoro per capirne i problemi e le soluzioni, il Paese temo non potrà percorrere molta strada. Conftrasporto è a loro disposizione per aiutarli a capire, perché possano fare le scelte migliori per tutti”.

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