Del tema si è parlato nel corso di due incontri che si svolti mercoledì al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al primo, promosso dal sottosegretario Luigi Bobba e dai sindaci di Santhià, Angelo Cappuccio, e di Carisio, Pietro Pasquino, hanno partecipato l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, e l’amministratore delegato di Reti Ferroviarie Italiane, Maurizio Gentile; al secondo erano presenti il viceministro Riccardo Nencini, Balocco, il coordinatore dell’Associazione Identità Comune, Tomas Carini (sostenitrice del progetto “la porta del Canavese-Monferrato”), i sindaci di Chivasso, Claudio Castello, Gassino, Paolo Cugini, Bollengo, Luigi Sergio Ricca, Cavagnolo, Andrea Gavazza, il vicesindaco metropolitano Marco Marocco, i parlamentari Francesca Bonomo, Davide Gariglio e Carlo Giacometto. La richiesta di creare una fermata intermedia a Santhià, Carisio o Chivasso si basa su una domanda potenziale stimata in due milioni di utenti fra Biella e Vercelli, Aosta e Ivrea, Borgomanero, il Vco e Casale Monferrato e sull’opportunità di contribuire al rilancio dei territori interessati. “A questo punto”, ha commentato l’assessore Balocco, “è importante che l’eventuale scelta sulla localizzazione della fermata avvenga sulla base di criteri oggettivi che tengano conto degli aspetti tecnici e del reale bacino di utenza afferente a questa fermata, nonché delle valutazioni commerciali dei gestori del servizio”.
Credits: Regione Piemonte