Il traffico delle merci su Ancona ammonta a 8,6 milioni di tonnellate nel 2017, con una leggera flessione (-3 per cento) sul 2016. Segno positivo per il movimento delle merci nei Tir e trailer, 2,3 milioni di tonnellate con una crescita del +5 per cento, caratterizzate per il 20 per cento da prodotti alimentari e per il 18 per cento da prodotti agricoli. “Un traffico, questo, di prodotti freschi che richiede un’organizzazione specializzata e una catena logistica veloce, per permettere di mantenere la qualità dei prodotti”, precisa l’Autorità di sistema portuale. L’83 per cento delle merci nei Tir è diretto o proveniente dalla Grecia, 1,93 milioni di tonnellate, in particolare dai porti di Igoumenitsa e Patrasso, con almeno una toccata al giorno tutto l’anno. Il 13 per cento, pari a più di 293 mila tonnellate, coinvolge la direttrice albanese mentre il restante, oltre 99 mila tonnellate, pari al 4 per cento del totale, ha direzione Croazia. Lo scorso anno è cresciuto il numero di Tir e trailer, con 148.263 transiti, + 5 per cento sul 2016. Il risultato si deve all’ottima performance della tratta greca che, con più di 123mila tir e trailer, ha segnato una crescita dell’8 per cento sul 2016. Molto positiva, anch’essa in crescita dell’8 per cento, la direttrice albanese con 16.568 mezzi. È invece in calo il traffico con la Croazia (7.687 mezzi, pari a -23 per cento). “Un trend che si conferma anno dopo anno, anche a causa della riduzione dell’offerta di stiva dovuta al termine delle attività della compagnia marittima Blue Lines nel 2016. Un andamento che dovrà essere tema di approfondita riflessione da parte dell’Autorità di sistema”, si legge nella nota. Rimane di minore rilievo, sul dato totale delle merci transitate nel porto, il traffico delle rinfuse solide che però registra un +25 per cento e si attesta a 581 mila tonnellate, con un risultato che inverte la tendenza degli ultimi tre anni. Hanno segno negativo (-8 per cento) le merci liquide, che comunque ammontano a 4,6 milioni di tonnellate, con un calo dovuto alla diminuzione del traffico nella raffineria di Falconara Marittima rispetto al 2016, anno boom del traffico, con un volume superiore alla media, pari a 5 milioni di tonnellate. La movimentazione dei container segna -9 per cento nel 2017, con 168.578 teu, l’unità di misura standard, con un decremento condizionato soprattutto dai contenitori vuoti in importazione, 12 mila pezzi in meno, con un calo del -28 per cento. “Una discesa che non ci trova totalmente impreparati in quanto conseguenza della riorganizzazione e della razionalizzazione in atto dei servizi e delle linee delle compagnie armatoriali”, spiega l’Autorità. Sono invece in leggera crescita i container pieni (+5 per cento) in importazione. Complessivamente le merci nei contenitori transitate nel 2017 sono state pari a 1,1 milioni di tonnellate. Sono state ben 4.085 le toccate navi in totale. “Il 2017 è stato il primo anno di attività dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. Una trasformazione non solo istituzionale”, commenta il presidente Rodolfo Giampieri, “ma che ha segnato la nascita di un ente con una nuova mission, che ha il compito di mettere a fattore comune e sviluppare le potenzialità di tutti i sei scali di competenza, Pesaro, Falconara, Ancona, San Benedetto del Tronto, Pescara ed Ortona. Una strategia per favorire prospettive di crescita non in un’ottica di campanile ma in una visione di cooperazione di sistema. Una banchina virtuale di 215 chilometri, al centro dell’Adriatico, che crea una grande opportunità di crescita per il sistema Italia”. Sono fattori di soddisfazione, per Giampieri, “i risultati di un traffico passeggeri diffuso, che interessa tre porti su sei, e l’essere parte, con Ancona e Ortona, delle autostrade del mare, che danno a tutti i porti dell’Autorità di sistema un ruolo europeo e un evidente valore aggiunto per i settori produttivi dei territori su cui operano”. Nel 2018, aggiunge il presidente Giampieri, “è nostra intenzione continuare a lavorare per l’efficienza delle infrastrutture, per aumentare la competitività del sistema portuale e poter stimolare così la crescita economica e occupazionale, in un’ottica di sostenibilità”.
Credits: Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale