Strada Facendo

Uber trasporterà passeggeri a Londra? In attesa di saperlo un’altra manager scende dall’azienda

I vertici di Uber, colosso mondiale della prenotazione di un’auto a noleggio tramite un’app, si sono limitati ad annunciare, in poche righe, che la ragione delle dimissioni della responsabile di Uber Technologies per il Regno Unito e il Nord Europa Jo Bertram è “ un’altra opportunità di lavoro” e che “le sue dimissioni non sono legate alla revoca della licenza decisa dalle autorità di Londra”. Ma è probabile che la notizia che Uber ha perso per strada un altro “pezzo” importante sia destinata ad avere ugualmente grande risonanza, soprattutto se si pensa che è arrivata proprio alla vigilia della missione londinese del ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, attesa nella capitale per un incontro con i responsabili della Tfl, l’autorità comunale dei trasporti della capitale britannica. Un incontro per negoziare un accordo che consenta a Uber di continuare a operare nella capitale britannica dopo che la stessa Tfl aveva revocato la licenza al servizio all’azienda che ha rivoluzionato il mono del trasporto persone perché considerata “inadatta” a operare secondo gli standard richiesti. Una decisione che il sindaco Sadiq Khan aveva motivato affermando che “tutte le compagnie operanti a Londra devono rispettare le regole e rispondere ai più alti standard, in particolare per quanto riguarda la sicurezza dei clienti anche quando si offre un servizio innovativo”. Nell’incontro Dara Khosrowshahi, la cui società era già finita sotto i riflettori nel Regno unito per non aver denunciato alla polizia alcuni reati commessi dai suoi autisti, fra cui molestie sessuali nei confronti di clienti, oltre che per le precarie condizioni di lavoro dei conducenti saprà provare che la sicurezza dei passeggeri è garantita? Per farlo non ha molto tempo: Uber, allo stato attuale delle cose, ha il permesso per continuare a operare a Londra solo per le prossime tre settimane. E per farlo non potrà più contare sull’aiuto di alcuni manager che negli ultimi tempi hanno deciso di abbandonare il colosso americano, sospettati da qualcuno d’avere piedi sempre più d’argilla.

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