Avere alla guida dell’azienda un imprenditore capace di avere intuizioni geniali in grado di aprire nuove strade nel mercato non capita a tutti. Ritrovare, a distanza di mezzo secolo, alla guida della stessa impresa persone in grado di “reinventare” nuove soluzioni dando la migliore risposta a un mercato completamente mutato e reso sempre più difficile da una crisi infinita, capita a pochissime realtà. Una lista ristrettissima di imprese in tutta Europa di cui fa sicuramente parte la Graglia Trasporti di Torino, azienda capace di inventare, nel 1966, la prima bisarca per trasportare mezzi pesanti, in un mercato, non solo italiano ma europeo, che all’epoca utilizzava i camion solo per trasportare le auto, mentre i camion uscivano sulle proprie ruote dalle fabbriche per raggiungere le concessionarie, col risultato che al cliente arrivavano già con centinaia di chilometri percorsi.Azienda capace, 50 anni più tardi, di bissare il successo della prima bisarca pesante realizzando l’espressione più evoluta che si possa immaginare di una bisarca mista, capace di trasportare, a seconda delle esigenze, camion e trattori o auto, anche contemporaneamente, sfruttando ogni centimetro del rimorchio. Grazie a un’intuizione di Bruno e Andrea Graglia, seconda generazione a prendere le redini dell’azienda, e di Antonino e Simone Graglia, terza generazione chiamata a guidare un’impresa con una storia probabilmente unica e straordinariamente interessante, raccontata da uno dei protagonisti, Bruno Graglia. “La società è nata come ditta individuale nel 1966 specializzandosi da subito sul trasporto di veicoli in genere e sul trasferimento “guidato” di veicoli industriali tramite un numeroso nucleo di autisti specializzati che provvedevano a trasferire dalle fabbriche costruttrici ai vari dealers i veicoli industriali da loro acquistati. Stiamo parlando di 150, 200 autisti che raggiungevano l’industria, si mettevano al volante del camion appena uscito dalla catena di montaggio e, con la targa di prova, lo guidavano fino alla concessionaria. Il che poteva significare anche fargli percorrere, prima ancora di venderlo, mille chilometri e più… L’intuizione di mio padre fu proprio quella di trasportare, e non più guidare, anche i veicoli industriali, anticipando le esigenze del settore. Una felicissima intuizione concepita come idea e trasformata rapidamente in realtà “carrozzando”, primo in Italia e in Europa, un automezzo per il trasporto multiplo e specifico per autocarri. Nacque così il concetto di bisarca “pesante” con il sistema di consegna di veicoli industriali a chilometri zero. Concetto che è stato poi ripreso negli anni, in tutta Europa, dalle principali case costruttrici”. Un’intuizione geniale capace di far crescere l’azienda di famiglia trasferita negli anni ‘70 nella sede attuale di Torino per poter disporre di un grande piazzale deposito per lo stoccaggio dei veicoli, ma anche di un’officina per la manutenzione e gli uffici amministrativi. Per diventare un’azienda moderna e in grado di competere con chiunque in tutta Europa. In altre parole un’azienda modello guidata, a partire dalla fine degli Anni 80, dalla seconda generazione pronta a ingranare la marcia verso nuovi traguardi. “Come per esempio estendere il nostro know-how di distribuzione capillare verso il cliente finale in tutta l’Europa occidentale anche per i trattori agricoli e le macchine per l’agricoltura e movimento terra in genere. Nel 1995 la joint venture realizzata con un grande gruppo armatoriale di livello mondiale ci ha permesso di rafforzare la posizione sul mercato curando la “supply chain” inerente alla distribuzione di veicoli dal fine linea di produzione al cliente finale in tutto il mondo. L’idea vincente è stata quella dell’outsourcing logistico, un concetto che ha permesso ai nostri clienti di focalizzarsi sul loro core business, affidandoci in toto la logistica del prodotto finito, generando efficienze sia nel livello di servizio sia nel costo del trasporto. Ed è così che abbiamo potuto aprire il terzo millennio all’insegna della consolidazione, della qualità sempre più elevata, dell’innovazione installando i primi satellitari a bordo dei nostri mezzi. Siamo stati anche tra i primi a credere, e ottenere, la certificazione di qualità con la quale abbiamo migliorato e ottimizzato la struttura organizzativa. È in quest’ottica che abbiamo ottenuto, fra le prime aziende del settore, la certificazione ambientale ISO-14001. Seguendo questo credo abbiamo inoltre installato un importante impianto fotovoltaico che consente di compensare in parte le emissioni dei nostri mezzi”. Una corsa rallentata dalla crisi che dal 2007 ha travolto l’Italia, l’Europa… Una crisi capace di mettere in ginocchio quelle imprese che non hanno avuto la capacità di guardare avanti, di comprendere che ogni mutamento richiede nuove risposte e che solo chi sa reinventare può proseguire il suo cammino. E magari tornare in testa alla corsa… “Negli anni di profonda crisi generale, che nel mondo legato all’automotive è stata ancora più pesante, oserei dire drammatica, con i numeri dei mezzi prodotti e venduti (e quindi da trasportare alle concessionarie) che crollavano verticalmente, abbiamo deciso di andare contro corrente, credendo nella ripresa e cercandola investendo capitali e idee per trovarci preparati alla ripartenza del settore. Idee e capitali che hanno portato alla realizzazione della bisarca mista, adattabile a trasportare auto o camion o mezzi agricoli, o tutti e tre insieme, più innovativa e performante mai realizzata. E questo grazie non solo a noi, ma anche all’intervento di un importante carrozziere piemontese. Tutto questo ci ha permesso di consolidare la nostra posizione nella distribuzione dei veicoli industriali, diventando leader in Italia nel nostro settore ma anche protagonisti in Europa e nel mondo: il coraggio di affrontare nuove sfide e di competere in nuovi mercati ci ha portati a offrire un livello di qualità e professionalità che non teme rivali nel vecchio continente e che ci ha visti ultimamente varcare anche i confini europei con i nostri mezzi che ogni giorno i nostri operatori “vedono” viaggiare ovunque grazie ai sistemi di controllo satellitare installati su tutti i nostri automezzi, tecnologia che ci consente di garantire ai nostri clienti la costante tracciabilità dei veicoli a noi affidati per la distribuzione e, dunque, un altissimo standard di sicurezza”. Qualità e sicurezza: due fattori determinanti per restare leader in un settore per decenni, fatto questo che, da solo, testimonia la serietà di un’impresa… “Certamente oggi una delle nostre carte vincenti è la lunga presenza sul mercato, unita alla nostra maniacale attenzione alle esigenze dei clienti. La nostra filosofia è sempre stata quella del focalizzarci sul nostro core business, concentrandoci su quello che sappiamo fare meglio: il trasporto dei veicoli pesanti. Il nostro atteggiamento “sabaudo”, sicuramente, ci ha sconsigliato di entrare in altre tipologie di trasporto, ma ci ha fatto apprezzare per le nostre conoscenze specifiche e diventare un punto di riferimento per il settore che cerca i nostri servizi. Un servizio in continua evoluzione e che, proprio grazie alla cura maniacale che offriamo, ci permette di rispondere alle sempre nuove esigenze del committente e affrontare così le nuove sfide della crescita”. Nuove sfide, oggi come 50 anni fa… “Già a metà degli anni ’70 percorrevamo le strade europee e oggi ricordo perfettamente come, fresco di studi, ero entrato nel settore partecipando al trasferimento di veicoli nuovi guidandoli fino in Iran. Un viaggio del genere allora era un’esperienza avventurosa, con il rischio di imprevisti certo non risolvibili con i moderni sistemi di teleassistenza e grazie ai navigatori satellitari di cui oggi disponiamo. Anni che ci hanno visto guidare i nostri mezzi fino in Brasile, dove abbiamo lavorato per circa 10 anni nella nostra filiale locale esportando il nostro know- how nella distribuzione di veicoli pesanti anche in Sud America. Il tutto chiaramente con distanze e problematiche totalmente diverse”. Mezzo secolo dopo, vista dalla cabina di guida, l’Europa, il mondo, in altre parole il mercato, come sono cambiati? “Premesso che i trasportatori sono la categoria che per prima ha evidenziato il concetto di Europa percorrendola in lungo e in largo, oggi, l’Europa dovrebbe essere, da un nostro punto di vista, una naturale estensione dei confini nazionali. Peccato che si parli tanto di Europa unita ma, nel nostro settore, sia tutt’altro che unita: ogni Paese ha regolamentazioni di pesi e dimensioni, festività, usi e regolamenti diverse, un sistema di pedaggio autostradale diverso, normative che regolano la nostra attività diverse. Una comune legislazione è il sogno
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