Strada Facendo

AAA lavoro offresi nel settore dell’autotrasporto. La guida ai corsi per diventare più qualificati

“Con un mercato del lavoro sempre più frammentato e precario, l’annuncio di assunzioni a tempo indeterminato fa notizia. Ancora di più in un mondo come l’autotrasporto e i servizi logistici alle imprese dove necessitano due elementi importanti per crescere e rilanciarsi: infrastrutture e personale con competenze specifiche. Ma il rispetto delle regole, dei contratti e la concorrenza leale sono ormai una rarità. Oggi parliamo infatti di lavoro e purtroppo i buoni propositi si scontrano con il problema principale: trovare le figure professionali necessarie. Sembrerà paradossale, ma i giovani italiani non sembrano attratti da un lavoro che può svolgersi sia in ambito locale, che nazionale o internazionale. Le imprese di autotrasporto offrono buoni stipendi, formazione, sicurezza; insomma, il “mitico” posto fisso e ben pagato, che è diventato ormai un mito quasi irraggiungibile in altri settori! Tutti argomenti che, di questi tempi, dovrebbero fare gola ai giovani”. Lo scrive Fai Brescia in un comunicato con il quale fa il punto della situazione sulle opportunità di lavoro nel settore con le aziende “alla continua ricerca sia di autisti sia di impiegati addetti all’organizzazione dei trasporti con conoscenza di lingue straniere, nonché di responsabili di magazzino”.

“Oggi”, spiega il presidente di Fai Brescia Sergio Piardi, “abbiamo ancora a che fare con la concorrenza sleale delle aziende con sede in altri Stati europei dove il costo del lavoro è nettamente inferiore al nostro. Per esempio un autista in Italia costa 50/60mila euro, in Bulgaria 25/30mila euro- Senza parlare del fatto che i loro autisti non rientrano in sede anche per mesi e mesi, a discapito della salute del lavoratore, del suo rendimento, della sicurezza stradale e di un buon servizio al cliente”. Come mai questa penuria di autisti?, chiede Fai Brescia. “Quando era obbligatorio il servizio di leva, era presente una fascia generazionale che poi tornava “a casa” in possesso di una patente di guida specializzata. Adesso, al contrario sono aumentate le patenti necessarie per guidare un camion (C, D, E e la C.Q.C.) e la burocrazia: un autista deve conoscere tutta la tecnologia di cui è dotato il mezzo, tutte le misure di sicurezza di ogni azienda dove va a caricare o scaricare, le normative che vigono in ogni Paese se effettua trasporti internazionali, nonché saper rispettare le ore di guida e di riposo e i regolamenti europei. E poi ci sono i costi esorbitanti per chi deve affrontare il percorso: patenti C, D, E e patentino C.Q.C. costano complessivamente ben 5.500 euro”. Cosa fare adesso? Per le aziende bresciane “prima di tutto viene la qualità e puntualità del servizio. Per questo è necessario poter fare affidamento sui dipendenti, fidelizzandoli all’azienda e coinvolgendoli in un gioco di squadra che riesca a tener testa alla concorrenza sleale, offrendo un alto standard di servizio che solo personale professionalizzato e mezzi all’altezza possono garantire. Nel settore dell’autotrasporto la tecnologia è importante, ma ancor più conta l’autista che conduce il mezzo in modo ottimale, garantendo minori consumi di carburanti, una minore usura del mezzo, la soddisfazione del cliente e la sicurezza sulle strade”. La Fai ha spinto sull’acceleratore affinché venisse realizzato il “Progetto Giovani Conducenti”, per avviare i giovani alla professione di conducente professionale di veicoli pesanti. Aderendo al Progetto i giovani tra i 18 ed i 29 anni, titolari almeno di patente di categoria B, hanno la possibilità di seguire corsi per il conseguimento delle patenti e della CQC, con costi quasi interamente a carico del Comitato centrale. “Solo dai nostri uffici abbiamo inserito ben 40 candidature, e livello nazionale sono stati più di 2500 i candidati che hanno aderito ad un’iniziativa che offre nuova linfa ad un mondo che ha bisogno di autisti pronti a guidare mezzi sempre più sofisticati e tecnologici”, spiega Fai Brescia. Ma non è finita qui. Anzi. Da settembre l’organizzazione dei corsi prevederà anche la raccolta delle necessità specifiche delle aziende e provvederà alla formazione di personale ad hoc in base alle singole esigenze e richieste: dalla teoria alla pratica e il precorso verrà completato da stages e tirocini nelle imprese che hanno richiesto il personale formato. Nella Scuola del Trasporto della F.A.I. di via della Volta è inoltre possibile seguire numerosi corsi post-diploma, che danno la possibilità di specializzarsi in alcune figure professionali altamente specializzate come il Consulente ADR, il Responsabile tecnico rifiuti, l’Esperto di logistica e controllo del cronotachigrafo, il Truck Innovation Manager, il Tecnico superiore dei trasporti e dell’intermodalità, ecc… richieste dalle aziende associate. Inoltre, in questi mesi la Fai di Brescia ha avviato un percorso con l’assessorato ai Servizi Sociali “affinché si possa collocare personale disoccupato o in carico ai servizi sociali preparandolo con l’aiuto di contributi comunali e provinciali stanziati ad hoc”. Conoscenza, Competenza e Professionalità sono tre punti cardine nella conduzione delle imprese nel mercato globale, ad ogni livello e nell’economia 4.0. La Fai di Brescia punta alla crescita globale della Conoscenza, della Competenza e della Professionalità, non solo delle aziende di autotrasporto già esistenti, ma anche di tutti coloro che intendono inserirsi in tale settore, nelle numerose figure professionali, dal conducente al manager. “La grande partecipazione al Progetto finanziato dal Ministero dei Trasporti, che ha previsto 8 tipologie di corsi post diploma, da parte di dirigenti, titolari e dipendenti effettuato in questi mesi presso la nostra Scuola del Trasporto, la dice lunga sulla “fame di specializzazione” nel nostro settore”, conclude il presidente della Fai di Brescia, Sergio Piardi. Nel settore dell’autotrasporto, infatti, si registra da tempo carenza di figure professionali e, per questo, l’attività formativa e abilitativa offerta a 360° dalla Fai, può rappresentare una significativa prospettiva occupazionale.

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