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L’economia va in porto, crescono passeggeri e merci movimentate: “Ora avanti con la riforma”

Crescono le merci movimentate, crescono i passeggeri. Il settore marittimo ha archiviato il 2016 con numeri incoraggianti: 480 milioni di tonnellate di merci movimentate (+3,8 per cento rispetto a due anni prima), 47 milioni di passeggeri (+9 per cento) di cui 11 milioni soltanto nel settore delle crociere, e un valore aggiunto del cluster marittimo che supera i 42 miliardi di euro, pari al 3,5 per cento dell’intera economia. È quanto emerge dalla relazione presentata a Roma in occasione del workshop sulla riforma dei porti, dal titolo “L’Economia va in porto”, organizzato da Assocostieri e Confcommercio a Roma nella sede nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.


Tra i relatori, il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, il vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, la presidente di Assocostieri Marika Venturi, il direttore generale per la Sicurezza dell’approvvigionamento e Infrastrutture energetiche del dipartimento dell’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, Gilberto Dialuce, e il direttore generale vigilanza A.P. Infrastrutture e Trasporto marittimo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Maria Pujia. “Rafforzare i collegamenti ferroviari, incrementare l’efficienza degli scali in una strategia di multiporto, uscire da vecchie logiche individualistiche” sono, per il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, tra i nodi indispensabili alla piena realizzazione della riforma. “In un mercato globalizzato dello shipping”, ha spiegato Simona Vicari, “non ha più senso ragionare per singoli porti (il riferimento è alla diatriba fra i porti di Augusta e Catania ndr). Con questi obiettivi la mappa della riforma è già disegnata. Ora abbiamo il dovere con un’associazione come la vostra di gettare il cuore molto oltre la siepe”. Di gioco di squadra ha parlato anche la presidente di Assocostieri, Marika Venturi, che ha aggiunto: “La soluzione di molti problemi di un settore così vitale come quello energetico è nelle nostre mani. Molti possono essere risolti con la nostra determinazione, di pari passo con la riforma dei porti”. “Ci aspettiamo molto da questa riforma, è un passo giusto. Se gli scali non sono collegati, se non si fa sistema, tutto si ferma”, ha detto da parte sua il vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè. Che ha aggiunto: “realizzare un sistema logistico efficiente è dare una risposta all’economia del Paese. È oramai l’elemento riconosciuto a livello mondiale per dare competitività. Si tratta di un elemento che consente di razionalizzare, rendendo interconnesse tra loro le varie modalità che sono la gomma, il ferro e il mare. I porti sono l’elemento di accoglienza, quindi la logistica è lo strumento che mette a sistema tutte queste reti. È evidente che la riforma portata avanti dal ministro Delrio ha questo scopo e ha questo beneficio”.
Nella ‘top 20′ dei porti europei per merce movimentata nel 2015, l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, con Genova e Savona ‘integrate’, avrebbe occupato la dodicesima posizione, mentre quella dell’Adriatico orientale occupa già la tredicesima: con ulteriori integrazioni Venezia e Trieste, per esempio, sarebbero entrate, insieme, nella top ten grazie alla somma dei loro traffici. “L’urgenza di proseguire senza indugio è evidente”, spiega Confcommercio in una nota, “non a caso il completamento della riforma dei porti è in cima alle priorità indicate da Assocostieri e Confcommercio. Altre azioni indispensabili riguardano un coerente disegno d’attuazione del Piano nazionale strategico della portualità e della logistica (ultimo miglio ferroviario, waterfront, digitalizzazione), la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dei combustibili alternativi, un pacchetto di misure specifiche per il trasporto marittimo a corto raggio, e la realizzazione di una cabina di regia nazionale per la promozione della ‘blue economy’ con i principali stakeholders”.

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