Fiumicino spalanca una porta sul mondo. Lo fa con la nuova area di imbarco internazionale E, destinata ai voli extra Schengen, inaugurata mercoledì mattina. Con quest’opera, che ha richiesto un investimento di 390 milioni di euro, viene raddoppiata la capacita di imbarco dell’aeroporto Leonardo da Vinci. “Siamo in una bellissima piazza italiana, un terminal che ci ricorda, dal punto di vista architettonico, del food e dei marchi, le bellezze italiane. Un luogo talmente bello che persino Tom Hanks sarebbe contento di trovarsi prigioniero in un posto di questa qualità”, ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni facendo riferimento all’interpretazione dell’attore americano nel film “The terminal”.
La nuova area E , di circa 90 mila metri quadrati, potrà ospitare oltre sei milioni di passeggeri in più all’anno attraverso i 22 nuovi gate. Sono oltre 90 le destinazioni extra Schengen raggiungibili dalla nuova infrastruttura, per un complesso di oltre 13 milioni di passeggeri serviti, sia in partenza sia in arrivo. Il primo volo, diretto a Teheran, è previsto per le 17.30 mentre il primo atterraggio avverrà alle 17.55 con un volo proveniente da Londra. “Festeggiamo in questo momento una giornata di orgoglio italiano. Ci riferiamo ad un valore di grande attualità che è simbolizzata dagli aeroporti”, ha spiegato Paolo Gentiloni, evidenziando “non solo la qualità e bellezza di questo intervento, ma il legame straordinario con l’economia del paese e del territorio. C’è un modo di investire nella qualità del nostro modo di vivere e la qualità dell’aeroporto che fa parte dei valori di apertura in cui crediamo. Oggi non solo inauguriamo questa area ma siamo qui anche per confermarci l’impegno a fare di più. Abbiamo 2 miliardi da investire nei prossimi anni, c’è potenziale, la qualità dei servizi è migliorata e deve migliorare ancora. Qui abbiamo una dimensione giusta e una programmazione giusta che può essere una chiave di successo”.
“Oggi è una giornata di orgoglio per l’Italia”, ha commentato il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Graziano Delrio. “Nel 1960 Fiumicino era il simbolo dell’Italia che si riprendeva, oggi questa stessa ambizione la stiamo mettendo in campo. Due sono gli ingredienti”, ha indicato il ministro: “la collaborazione tra i vari livelli e la disciplina. Il nostro obiettivo è di fare questo Paese sempre più un grande Paese, accogliente per i visitatori che arrivano. Che sia all’altezza dell’accoglienza e bellezza che merita”.