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Graziano Delrio resta ministro dei Trasporti: sul tavolo ha le nomine dei porti e la fusione Fs-Anas

Graziano Delrio resta ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti anche del Governo Gentiloni. Alla guida del Dicastero di Porta Pia dal 2 aprile 2015, Delrio in precedenza è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Renzi e ministro per gli Affari regionali con Letta. Medico specializzato in endocrinologia, Delrio in questi primi 20 mesi da ministro dei Trasporti ha spesso parlato di “cura del ferro” per l’Italia e di intermodalità.


Come ricorda l’Ansa, Graziano Delrio ha lavorato al rinnovo della struttura tecnica di missione con indirizzo strategico, alla realizzazione del nuovo codice degli appalti, alla riforma dei porti, ha firmato l’aggiornamento del contratto programma di Anas e Rfi, ha consentito lo sblocco del finanziamento dei corridoi Ue (tra cui il Terzo Valico), contribuito al rinnovo e rafforzamento di ecobonus e sismabonus. Inoltre, vanno ricordati per gli aeroporti la revisione delle tasse d’imbarco; sul fronte ferroviario la velocizzazione delle ferrovie del Sud con lo sblocco della Napoli-Bari; il proseguimento dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria; il finanziamento per le ciclovie turistiche; il project review di diversi progetti, tra cui Torino-Lione, passante di Bologna e Alta velocità di Firenze. Per i prossimi mesi lo aspettano diversi dossier caldi: dalla situazione di Alitalia, alla fusione tra Fs e Anas; ci sono poi da completare le nomine nelle Autorità di Sistema dei porti; il rinnovo del parco mezzi regionali e linee regionali previsti con le due leggi di stabilità; l’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria; la riforma del tpl; il Piano per gli intercity; il correttivo per il codice degli appalti; il piano metropolitane. E poi ci potrebbe essere il Ponte sullo Stretto, se il Governo Gentiloni deciderà di rilanciare l’idea. Graziano Delrio è nato a Reggio Emilia nel 1960 ed è in politica dalla fine degli anni Novanta: ha fatto prima il consigliere della Regione Emilia Romagna, per poi diventare sindaco di Reggio Emilia per due mandati e presidente dell’Anci dal 2011 al 2013. È padre di nove figli.

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