Sono nate quasi due secoli fa per ospitare i “cantonieri”, gli operai addetti alla manutenzione delle strade che avevano bisogno di dormire vicino al luogo di lavoro: oggi molte case cantoniere, caratterizzate dal colore rosso vinaccia che le ha rese immediatamente riconoscibili, sono in stato d’abbandono, ma potrebbero tornare a una nuova vita. Quelle costruite nelle migliori posizioni e in località turistiche, potrebbero essere infatti trasformate in alberghi, ristoranti o bar grazie a un progetto di riqualificazione degli immobili frutto della collaborazione tra Anas, ministero per i Beni culturali, ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Agenzia del demanio che lo scorso dicembre 2015 avevano sottoscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione delle case cantoniere. Il bando di gara è rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative e le offerte dovranno pervenire entro il 31 ottobre. L’obiettivo è invece di aprire la prima casa cantoniera a giugno 2017. Il progetto è nato sulla scia dell’esperienza fatta con i bandi sui fari costieri che fino all’anno scorso costavano 210 mila euro l’anno di manutenzione e oggi invece fruttano 310 mila euro di canoni d’affitto.