Dopo l’alta velocità arrivano gli investimenti per il trasporto ferroviario regionale. Soldi per nuovi treni che garantiranno un deciso cambio di rotta ai viaggi, spesso da incubo, dei pendolari. Sui trasporti regionali “stiamo facendo la più grande rivoluzione silenziosa di questi ultimi anni”, ha detto Renato Mazzoncini, l’amministratore delegato di Fs, che in un’intervista a Radio24 ha snocciolato numeri (“tra il 2014 e il 2016 sono stati investiti 1,8 miliardi di euro in treni nuovi che hanno consentito di sostituire circa il 25 per cento della flotta di 1200 treni regionali nazionali”) e programmi per il futuro.
“È stata bandita la più grande gara mai fatta nella storia dei treni regionali, una gara con base d’asta di 4,5 miliardi di euro che consente nei nostri piani di sostituire il 50 per cento dell’intera flotta dei treni regionali nazionali”, ha detto il numero uno di Fs spiegando che “dal 2019 inizieranno le consegne di 2000 treni ma già nel 2018 speriamo di riuscire a vedere i primi treni. Questo significa che entro il 2020 ci troveremo col 75-80 per cento della flotta dei treni regionali italiana rinnovata negli ultimi cinque anni”. L’Italia, ha detto Mazzoncini, passa quindi “da una situazione in cui non siamo fanalino di coda ma certamente non siamo ai top del benchmark europeo, in una situazione in cui avremo la flotta più giovane d’Europa di treni regionali”. Anche se, ha spiegato Mazzoncini, “questo ovviamente da solo non basta perché c’è un problema di infrastrutture e di stazioni”. L’amministratore delegato di Fs ha ricordato che “gli investimenti tra il 2005 e il 2010 sono stati fortemente concentrati sull’alta velocità, mentre oggi si stanno molto spostando sul trasporto regionale”. Per esempio gli ultimi accordi di programma con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “hanno permesso di stanziare circa 17 miliardi di euro tra il 2015 e il 2017 sulle infrastrutture. Oggi sono per oltre la metà concentrati sul trasporto regionale per miglioramenti tecnologici, raddoppi ferroviari e tutto quello che serve per fare in modo che il trasporto regionale recuperi il suo gap”, ha detto. Un gap, quello tra alta velocità e trasporto regionale, che “esiste ancora. Però”, ha spiegato Mazzoncini, “il maggior sforzo che sta facendo oggi Fs è proprio su quel gap”.