Strada Facendo

Parassiti dell’autotrasporto, per voi non dev’esserci nessun bonus Tir-nave

Il trasporto merci su strada e quello su rotaia sono “nemici”? L’autotrasporto è davvero una modalità in competizione con la ferrovia? La risposta è no, perché questo modo di pensare la politica dei trasporti può appartenere solo al passato, mentre oggi la chiave di volta per il Paese si deve chiamare “interconnessione”. Una risposta che è risuonata chiarissima al museo nazionale della Scienza e tecnologia Leonardo da Vinci di Milano durante il convegno intitolato “Treni merci con standard europei per un trasporto intermodale a servizio dell’industria e dei porti” organizzato da Fercargo.

Un appuntamento che ha ribadito come “connettersi per competere” non sia uno slogan ma la scelta che il Governo sarà chiamato a fare, rinunciando una volta per tutte a penalizzazioni di singoli settori o a finanziamenti pubblici per aiutare certi “carrozzoni” e certi “amici” che ci viaggiano. Pena una forte opposizione da parte degli operatori dell’autotrasporto, settore che ha dato una prova concreta della volontà di far accelerare l’interconnessione concordando con il ministro per i Trasporti Graziano Delrio la riduzione delle risorse strettamente dedicate all’attività stradale, come l’esclusione del recupero di parte dell’accisa per i veicoli con elevata anzianità, per dirottarle proprio a favore del trasporto combinato. Ora è l’autotrasporto ad attendere risposte altrettanto concrete. Pensare di trasferire i bonus treno-Tir a chi effettua trasporti dai porti ai treni anche per tragitti di soli 100 chilometri significherebbe solo fare un regalo al mondo dell’intermediazione parassitaria. Una strada da evitare, così come l’idea, vecchia e dannosa, d’eliminare i finanziamenti al trasporto su strada senza alternative funzionanti: si rendano efficienti il trasporto ferroviario e via mare; si semplifichino e si anticipino le operazioni di sdoganamento; si aumentino la lunghezza e la portata dei treni e si attui la separazione tra chi detiene la rete e chi effettua la vezione. È questa la strada da seguire. Dando gli aiuti alle imprese che mettono i Tir sui treni.

Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio.

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