È un’Italia di pendolari e in futuro lo sarà ancor di più. La crescente concentrazione di abitanti nelle “regioni metropolitane” (52,3 per cento della popolazione) e l’aumento dei flussi turistici (+42 per cento) genereranno nei prossimi 15 anni nel nostro Paese un deciso aumento dei pendolari che passeranno dai quasi 29 milioni attuali a 30,9 nel 2030. Pendolari che, anche tra 15 anni, continueranno a spostarsi soprattutto in auto.
I dati sono contenuti nello studio “L’evoluzione della mobilità degli italiani, dallo scenario attuale al 2020-2030” realizzato da Censis e Aniasa, l’associazione dell’autonoleggio. La ricerca sostiene che da oggi al 2030 verrà registrata una leggera flessione di chi si muove per studiare (da 9,7 a 9,4 milioni) e un deciso aumento di chi lo fa per lavoro (da 19,2 a 21,5 milioni). Al centro di questa crescente domanda di mobilità, cui il trasporto pubblico farà fatica a fornire risposte adeguate, ci sarà l’utilizzo dell’auto che già oggi copre oltre il 70 per cento degli spostamenti per lavoro, totalmente connessa, a basse emissioni e autonoma. Decisivo per l’avvento delle smart city la capacità delle istituzioni di governare la digitalizzazione dell’infomobilità.