Due i protagonisti della storia: Serge Gevin, artista, designer, grafico francese, e la 2CV. Una piccola, economica, robusta vettura ideata da Pierre-Jules Boulanger, a capo di Citroën negli anni Trenta, che così la sintetizzò ai suoi progettisti: “Voglio quattro ruote sotto ad un ombrello, capace di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato. Senza rompere un uovo”.
A partire dagli anni Cinquanta, racconta la casa costruttrice in una nota, la piccola Citroën era entrata nel cuore dei francesi e ciascuno la personalizzava secondo il proprio gusto. Una tavolozza troppo invitante per non interessare il fantasioso Serge Gevin, titolare dell’agenzia Pink che si occupava dello studio dell’allestimento degli stand Citroën nelle manifestazioni più importanti. È rimasta invece nel cassetto dei sogni dell’artista una 2CV davvero particolare: “Deve essere bianca e gialla”, ha raccontato l’artista. “La scocca bianca, i parafanghi gialli, così come il cofano posteriore e la capote. I paraurti devono essere bianchi, come le scocche dei fari (rotondi, mi raccomando), bianchi anche i cerchi delle ruote. Sul bagagliaio c’è il disegno di un salvagente e sulle portiere un cappello da marinaio ed una pipa. Guardandola, si deve pensare al cielo, al mare, al sole, alla gioia di vivere”. Una 2CV che Citroën Italia sta realizzando con la supervisione di Gevin in persona, partendo dalle “ceneri” di una 2CV Club del 1982. Oltre cinque milioni tra 2CV e derivate sono state prodotte dalle fabbriche Citroën tra il 1948 e il 1990. Hanno fatto tutto e sono state dappertutto: dai deserti africani (attraversati anche con incredibili raid di massa) alle vette andine, dalle campagne dell’Auvergne ai Paesi dell’Africa centrale.
Credits: Citroen Italia