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Uber, il giudice di pace annulla multa e confisca del veicolo. Tassisti infuriati

Uber non fa concorrenza ai taxi e fino a quando una legge non lo stabilirà non è un servizio di trasporto abusivo. Lo ha stabilito, con una sentenza, un giudice di pace di Torino, che ha disposto l’annullamento della multa, della confisca del veicolo e delle altre sanzioni nei confronti di un’autista fermata dalla polizia municipale lo scorso dicembre. Infuriati i tassisti.

Secondo il magistrato, il meccanismo che regola il funzionamento di Uber è completamente diverso da quello dei taxi: da una parte ci sono piazzole e tariffe predeterminate, dall’altra prenotazioni telematiche e prezzi variabili. “Prima di applicare eventuali sanzioni, il servizio Uber, che sfrutta le nuove tecnologie, andrebbe disciplinato”, ha detto il giudice. Che però ha stabilito che il Comune di Torino non dovrà alcun tipo di risarcimento alla driver multata per il periodo di blocco del veicolo. “Non c’è alcun esercizio abusivo di taxi”, spiega Mauro Repetti, legale di Uber, “perché è evidente come le nuove tecnologie e l’avvento degli smartphone abbiano comportato un vuoto di regolamentazione nella materia del trasporto pubblico: in assenza di norme specifiche, è arbitrario ed illegittimo sanzionare UberPop, come pretendono invece di fare le amministrazioni comunali”. I tassisti non accettano la sentenza e venerdì si sono radunati a decine nella centralissima piazza Castello. Per ora è un presidio pacifico ma “il giudice di pace”, commenta Valter Drovetto, rappresentante della categoria, “ha sottovalutato il problema. Se potremo, faremo sicuramente ricorso. E comunque faremo tutto il necessario perché Uber sia considerato il concorrente sleale che è”. Il sindaco Piero Fassino ha inviato una lettera al ministro ai Trasporti, Graziano Delrio, per chiedere un’iniziativa “urgente” del governo “volta a definire certezze normative e operative che consentano alle Amministrazioni comunali di regolare il servizio taxi in modo adeguato, non penalizzando gli operatori del settore e evitando l’insorgere di tensioni dannose per tutti”. “Il trasporto persone, da sempre assolto dal servizio taxi, è oggetto negli ultimi tempi di significative modificazioni”, ha scritto il primo cittadino, “con l’ingresso di diverse modalità di servizio, peraltro non regolate da norme adeguate, e offerto ai cittadini a condizioni di costo e di servizio disomogenee. Il che è causa di tensioni e conflitti tra operatori e tra operatori e utenti. Una situazione resta più critica da provvedimenti difformi, e spesso di segno opposto, adottati da organi di giustizia”.

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