Strada Facendo

“Farmaci pericolosi? Molti lo diventano perché trasportati abusivamente”

“Mentre in Italia aumentano  le segnalazioni legate alla somministrazione del vaccino antinfluenzale sospettato di aver provocato la morte di 11 persone, in diverse sedi della nostra associazione sono giunte telefonate per segnalare come da mesi sia rimasto inascoltato l’allarme, lanciato più volte e da più rappresentanti diversi della Fai Conftrasporto, proprio per denunciare il pericolo che farmaci non adeguatamente trattati durante il trasporto potessero perdere efficacia o addirittura diventare pericolosi per la salute”. Ad affermarlo è Paolo Uggé, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, che nei mesi scorsi, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, dalla Sicilia alla Lombardia, di farmaci trasportati abusivamente, senza furgoni che assicurassero una temperatura regolata, o addirittura abbandonati per strada sotto il sole d’agosto con un clima torrido, era sceso in campo segnalando il pericolo ai ministeri competenti. “Pericolo che i medicinali non trasportati su automezzi dotati di un sistema di termoregolazione (come del resto avevano testimoniato nostri rappresentanti, come Giovanni Agrillo in Sicilia o Giuseppina Mussetola a Brescia, addirittura fotografando i farmaci abbandonati nel bagagliaio di una normalissima utilitaria o su un marciapiede al sole) potessero alterarsi. Con la conseguenza, nel migliore dei casi, che i principi attivi si alterassero e perdessero ogni proprietà; e nel peggiore che potessero diventare dannosi”. Un allarme che Paolo Uggé aveva lanciato dopo aver avuto la conferma , da esperti in sanità interpellati dalla federazione, che  “prodotti antitumorali o l’insulina, farmaci di grande diffusione, se non trasportati a temperatura tra i 2 e gli 8 gradi si alterano”. E denunciando pubblicamente il caso sulle pagine del quotidiano Il Giornale e su Stradafacendo.tgcom24.it, Paolo Uggé aveva scritto: “tante volte ci domandiamo la ragione per cui, pur essendoci vaccinati, restiamo colpiti da forme influenzali. Ecco una possibile spiegazione”. Una frase che fa uno strano effetto riletta in questi giorni in cui i vaccini sono sospettati di essersi trasformati da armi di difesa per curare i pazienti in possibili armi in grado di uccidere. “Con ogni probabilità non esiste alcun nesso fra la morte di queste persone alle quali erano stati somministrati i vaccini, che le aziende farmaceutiche sottolineano di aver messo in commercio “solo dopo che avevano superato tutti i  controlli di sicurezza e qualità senza rilevarne alcuna  contaminazione, e le eventuali modalità del loro trasporto”, conclude il presidente di Fai Conftrasporto, “ma questo non cancella il fatto che le nostre denunce siano state colpevolmente trascurate. Chissà che ricordarlo oggi, in piena bufera farmaci, con centinaia di migliaia di prodotti fatti ritirare dai responsabili dell’Agenzia italiana del farmaco, non possa servire a far sì che chi di dovere apra gli occhi anche sui troppi casi di trasporto abusivo di medicinali. Col colpevole ritardo, certo, ma sempre meglio tardi che mai.”

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