Strada Facendo

Giallo sui costi minimi per la sicurezza: sono scomparsi dal sito del ministero

Il Governo italiano ha già cancellato, dandoli per “abrogati” (nonostante questo non sia avvenuto) i costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto? È quanto si sono domandati (e hanno domandato rivolgendosi a Stradafacendo) numerosi autotrasportatori dopo aver scoperto che il ministero dei Trasporti non ha più aggiornato sul proprio sito web le tabelle come in precedenza fatto puntualmente ogni mese. La mancata pubblicazione è una indiretta conferma che il ministero non ritiene più valide quelle tabelle, si sono chiesti in molti. E ora, come dobbiamo comportarci? Riteniamo ancora valide le tabelle precedenti? Oppure non dobbiamo più chiedere alla committenza di applicare i costi minimi? Domande, almeno per ora, destinate a rimanere senza risposta considerato il silenzio del Governo, l’assenza (ingiustificata e ingiustificabile) di qualsiasi intervento chiarificatore sulla vicenda da parte del Governo e, in particolare, del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. E un aiuto non può essere trovato comunque nella lettura della sentenza pronunciata nelle settimane scorse dalla Corte di giustizia europea sulla legittimità dei costi minimi stessi, sentenza che non ha affatto chiarito il “caso”, lasciando irrisolto il “mistero”. Se da una parte c’è infatti chi afferma che la sentenza possa aver messo in discussione l’intero impianto dei costi minimi, ritenendo infondata la relazione tra sicurezza stradale e applicazione dei costi, dall’altra c’è chi sostiene che la sentenza sia da ritenersi valida solo ed esclusivamente per le tabelle pubblicate dall’Osservatorio sull’autotrasporto al quale hanno fatto del resto espressamente riferimento i giudici europei, ovvero quelle diffuse tra novembre 2011 e agosto 2012, e che dunque i costi minimi continuino a valere. Anche perché c’è una legge votata dal parlamento italiano che ne ha previsto l’entrata in vigore, e nessuno ha ad oggi abrogato quella norma. E allora cosa fare? La parola al ministro ai Trasporti Maurizio Lupi, dal quale gli autotrasportatori aspettano una risposta chiara e definitiva. Risposta che, se non dovesse arrivare, rischierebbe di lasciare ancor più sconcertata una categoria recentemente delusissima  della “guida” del ministero dei Trasporti, soprattutto dopo che il Governo si è rimangiato la parola data sugli accordi presi nel novembre 2013, accordi sottoscritti con l’obiettivo di evitare un possibile dannosissimo fermo nazionale dei Tir.

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