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Lo smog annebbia anche la mente e la fa invecchiare più rapidamente

L’inquinamento produce fumo, nebbia. È noto come a causa del carbone che azionava i macchinari nelle fabbriche e riscaldava le case nella Londra della rivoluzione industriale vi fosse sempre la nebbia. Ora è stato provato che lo smog annebbia pure la mente degli adulti favorendo e accelerando il declino cognitivo tipico dell’età anziana. È quanto emerso da uno studio apparso su The Journals of Gerontology Series e condotto da Jennifer Ailshire della University of Southern California a Los Angeles.

Secondo gli esperti, iniziative a favore di miglioramenti della qualità dell’aria delle nostre città potrebbero rappresentare un’importante strategia per ridurre il declino cognitivo negli anziani. Gli esperti hanno considerato dati su 780 partecipanti di 55 anni o più all’inizio dello studio. Le loro funzioni cognitive sono state misurate attraverso una serie di test di vario tipo, per esempio matematici o di memoria, e poi a ciascun soggetto è stato dato un punteggio per quantificare il suo grado di declino cognitivo sulla base degli errori commessi ai test. Questi dati sono stati incrociati con le informazioni sui livelli di inquinamento atmosferico nel quartiere di residenza di ciascun soggetto. Ailshire e colleghi hanno trovato che le concentrazioni medie di smog (in particolare di particelle di diametro PM2,5) nei quartieri di residenza erano pari a 13,8 microgrammi per metro cubo di aria, ovvero sopra la soglia stabilita dagli organi regolatori ambientali statunitensi come standard di qualità dell’aria che è pari a 12 microgrammi. È emerso inoltre che più inquinato era il quartiere di residenza di ciascuno, maggiore il numero di errori totalizzato ai test: con 15 microgrammi per metro cubo di aria il livello di errori dei partecipanti era una volta e mezzo maggiore di quello di coetanei residenti in zone non inquinate con non più di 5 microgrammi per metro cubo di aria di particolato.

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