Continuano a crescere i prezzi dei carburanti. Dopo gli aumenti di giovedì 26 giugno decisi da Eni (+1,5 cent sulla benzina e +1 sul diesel), Esso (+0,5 cent sulla verde), Shell (+1,5 e +1) e TotalErg (+1,5 e +1), questa mattina hanno ritoccato i listino ancora Esso (+0,5 centesimi sul diesel) e Tamoil (+1 centesimo su benzina, diesel e Gpl). Aumentano, spiega Staffetta Quotidiana, “le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito, con la benzina a 1,870 euro/litro (+0,1 cent) e il diesel a 1,754 euro/litro (+0,2 cent)”. Infuriate le associazioni dei consumatori, con Adusbef e Federconsumatori che definiscono “i rincari del tutto immotivati”, e parlano di un “andamento intollerabile, a cui il Governo deve porre immediatamente un freno”.
“Di questo passo a fine agosto saremo ben oltre i 2 euro al litro”, spiegano le due associazioni. Gli automobilisti “continuano a pagare oltre 6 centesimi di troppo sul prezzo dei carburanti”, ma gli aumenti pesano “su tutti i cittadini, dal momento che l’86 per cento dei beni in Italia è trasportato su gomma”. Tra l’altro, aggiungono, “l’incremento ingiustificato dei costi dei carburanti, oltre a determinare ricadute sui prezzi di beni e servizi, inciderà in maniera pesante sull’andamento della domanda turistica, facendo ridurre ulteriormente il budget del già esiguo numero di famiglie che si apprestano a partire per le vacanze estive”. I consumatori ribadiscono quindi la necessità di procedere a una razionalizzazione della rete di distribuzione, a un incremento dell’efficienza dell’intero settore, a un serio piano di abbattimento delle tasse sui carburanti, anche attraverso l’introduzione dell’accisa mobile. “È ora che il Governo la smetta di fare cassa con il continuo incremento delle accise sui carburanti”, concludono i presidenti Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Intanto, secondo Quotidiano Energia, le “punte” in alcune aree sono per la verde fino a 1,910 euro, il diesel a 1,798 e il Gpl a 0,767.