Strada Facendo

Valentino, l’ex camionista ora fa il politico: “Costruire più aree di sosta”

Il simbolo ha una scritta blu e rossa in campo bianco, “Valentino presidente”, circondata da 12 stelle gialle e da altri due simboli, quelli dei due movimenti dei quali è orgoglioso fondatore: il Movimento Autonomo Autotrasportatori Europei e il Movimento Pensionati Europeo. Lui è Giovanni Valentino, 66 anni, leader di un partito candidato alle europee che si pone l’obiettivo di difendere pensionati e autotrasportatori. “Ma cosa volete che capiscano i professori e gli avvocati del mestiere di noi camionisti… Non si può mica fare il ministro dei Trasporti se non si è fatta la gavetta sui camion”, ha detto Giovanni Valentino in un’intervista a Il Tempo.

Per tanti anni è stato camionista, ma “ora sono pensionato”, spiega a Il Tempo (clicca qui per leggere l’intervista), “e voglio rappresentare quanto siano grandi e gravi i problemi di queste due categorie. Prima di tutto debbono essere risolte le difficoltà dei pensionati: le minime sono troppo basse. Ma come si fa a vivere con cinquecento euro al mese, quando ci sono le bollette da pagare? E poi bisogna anche mangiare. E poi vengono i problemi degli autotrasportatori… che devono rispettare una legge impossibile da rispettare. C’è l’obbligo, dopo quattro ore di lavoro, per il camionista, di riposare un’ora e poi, dopo altre quattro ore di guida, bisogna riposare per nove ore. Ma non ci sono sufficienti aree di sosta per i camion, sono sempre tutte piene. Allora come fa una persona a fermarsi e a riposare, se non può parcheggiare?”. Valentino chiede anche che ci sia la ” possibilità di proseguire” il viaggio per i camionisti che stanno tornando a casa. “Nel fine settimana e durante le feste scatta il blocco… ma se si arriva dal Nord Europa e si sta tornando a Napoli, ad esempio, cosa si deve fare? Ci si deve fermare a Roma e rimanerci per due giorni. Ma questo non va, ci deve essere la possibilità di rincasare, solo di rincasare, non di più, durante i blocchi nei giorni festivi”. Il politico, che ha nostalgia della lira ma non odia l’euro (“è tanto comodo per chi viaggia”) parla anche di pensioni. “Un autotrasportatore non può andare in pensione a 67 anni”, dice a Il Tempo, “è un mestiere troppo stressante, un mestiere che conosco bene, avendolo fatto per tanti anni. L’età giusta per la pensione è a 57”.

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