Cna Fita: “Il presidente di Fai Catania indagato, in gioco c’è la credibilità”
Pietro Barachetti
“Cna-Fita commenta la notizia dell’indagine aperta sul presidente della Fai di Catania in merito al reato di false fatturazioni”. E’ questo il titolo, in grande evidenza, che Cna Fita ha dato al comunicato stampa con cui la presidente Cinzia Franchini ha deciso di commentare la notizia dell’indagine aperta nei confronti di Angelo Ercolano, “indagato dalla Guardia di Finanza per un giro di 5 milioni di euro di fatture false generato nella sua impresa, la Sud Trasporti”, come precisa il comunicato diffuso dalla stessa Cna Fita. Un reato”, viene sottolineato fin dalle prime righe del comunicato, “che dovrà essere verificato”, con la notizia “che non può ovviamente equivalere in questa fase, a una condanna. Pur tuttavia”, prosegue il comunicato, ” è innegabile il peso che essa assume nel generale dibattito sul tenore e la qualità della rappresentanza associativa dell’autotrasporto. Ho sempre affermato”, precisa Cinzia Franchini, “che bisogna entrare nel merito delle questioni e non arrivare a giudizi affrettati. Comunque quando anche sul “caso Ercolano” ho sollevato una generale questione di opportunità rispetto alla sua nomina ai vertici associativi della Fai-Conftrasporto, so di essermi spinta oltre, ma sempre con l’attenzione di chi vuole prevenire, come è giusto debba fare un’associazione di categoria che deve mettere in guardia rispetto ai comportamenti ma soprattutto alle storie di ognuno. In gioco, c’era e c’è tuttora, la credibilità di tutta la rappresentanza di categoria e del sistema Paese e credo sia stato importante, come Cna-Fita, tentare di aprire allora un dibattito allargato su questioni difficili e di cui ho avvertito tutto il peso. E’ faticoso ma non si può certo peccare d’ingenuità. Chi rappresenta ai massimi vertici gli imprenditori deve saper prevenire, se possibile, aspetti che possono intaccare la nostra credibilità come rappresentanti di una categoria con seri problemi. Non bisogna certo aspettare sempre e solo l’intervento delle forze inquirenti”. Il comunicato stampa si conclude ribadendo che “La Cna-Fita nazionale, nella persona del suo presidente, ha in passato più volte chiarito come la nomina di Angelo Ercolano ai vertici della Fai-Catania si prestasse a critiche e a legittimi dubbi, riferendosi alla sua parentela diretta con il clan mafioso degli Ercolano, anche se in tal senso non sono mai emerse responsabilità a suo carico. Il ruolo strategico delle associazioni di categoria, in considerazione delle ingenti risorse economiche pubbliche destinate all’autotrasporto e del peso socio-economico del comparto, capace di bloccare un paese con un fermo, impone massima trasparenza e cautela ma soprattutto deve garantire preventive e puntuali prese di distanza da ogni possibile rischio di situazioni opache in questo settore”. Interpellato sula vicenda, il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè si è detto assolutamente stupito del titolo del comunicato: “Angelo Ercolano”, ha dichiarato, “ormai da diversi mesi non riveste l’incarico di presidente dela Fai di Catania”.