Strada Facendo

Con la crisi si va a piedi: in un anno si percorrono in auto 1.300 chilometri in meno

L’Italia va sempre più a piedi. A causa della crisi economica che non cenna ad arrestarsi, gli automobilisti italiani risparmiano dove si può e per ridurre le spese lasciano l’auto a casa, almeno quando è possibile. Questo il quadro dipinto dall’ultima edizione dell’Osservatorio mensile di Segugio.it. Dall’analisi emerge un Paese sempre più immobile, non solo metaforicamente. Dai 10.890 chilometri annui dichiarati nel febbraio 2012 si è passati, infatti, ai 9.560 chilometri dello scorso mese. In termini percentuali equivale a un calo del 12,2 per cento nell’arco degli ultimi 12 mesi, pari a ben 1.330 chilometri annui. “L’effetto combinato della crisi economica e dell’elevato costo di esercizio dell’automobile ha determinato l’attuale situazione di “fermo” dei veicoli”, commenta Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it. “Rispetto a 12 mesi fa, oggi mediamente si percorrono su base annua circa 1.300 chilometri in meno. Questo trend è in atto già dalla seconda metà del 2009 e si è ulteriormente rafforzato negli ultimi mesi”. L’analisi del nostro Osservatorio sulle assicurazioni moto comprende anche il dettaglio della situazione a livello di aree geografiche. La diminuzione dei chilometri precorsi è un fenomeno che riguarda davvero tutte le zone d’Italia: il primato spetta alle Isole, che segnano -1.546 km/anno, seguite dal Centro (-1.470 km/anno), dal Nord (-1.377 km/anno) e dal Sud, dove il calo medio è meno accentuato (-1.251 km/anno). Se si guardano le singole Province, invece, l’auto rimane sempre più frequentemente a riposo a  Verbano-Cusio-Ossola (-3.062 km/anno), Vibo Valentia (-2.769 km/anno) e Aosta (-2.367 km/anno). Resistono invece, nonostante i significativi rincari della benzina e i costi aumentati della manutenzione, gli automobilisti delle province di Arezzo (-125 km/anno) e di Novara (-52 km/anno). Unica eccezione la Provincia di Isernia dove, a dispetto del calo generalizzato, si è registrato addirittura un aumento della percorrenza media di oltre 100 km/anno.

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