Strada Facendo

Brescia Est: 30 camionisti romeni bloccati, senza stipendio non possono ripartire

“Buon giorno, vi scrivo per farvi partecipi di un evento che sta succedendo dall’inizio della settimana scorsa nel parcheggio  dell’Autoparco Brescia est e che ha per protagonisti 30 autisti rumeni, che inizialmente lavoravano per una ditta italiana, la ITS di cui è titolare Mario Tosi di Montichiari, che poi ha deciso di trasferire tutto su una ditta rumena”. Inizia così la mail ricevuta dalla Fai, federazione autotrasportatori italiani, in cui si segnala la protesta organizzata da una trentina di camionisti costretti a fermarsi all’autoparco e a dar vita alla manifestazione di protesta perché rimasti senza stipendio e senza il denaro per proseguire il loro viaggio. “Una trentina di persone davvero in condizioni disperate” confermano dall’Autoparco Brescia Est, “molti dei quali non solo non hanno i soldi per fare rifornimento e proseguire il viaggio, ma neppure i pochi euro necessari per pagare la sosta e, addirittura, per mangiare. Una situazione davvero difficilissima”. Una situazione raccontata in modo dettagliato dall’autore della e mail, inviata anche ai quotidiani di Brescia, in cui si sottolinea come  gli autisti rumeni che guidano i Tir per conto della ditta di Mario Tosi(ex dirigente di Confartigianato Brescia poi divenuto rappresentante di Trasportounito, candidato come sindaco di Montichiari per l’Udc nel 2009, che ha chiuso in modo fallimentare due aziende in Italia trasferendo il lavoro in Bulgaria, pur continuando a svolgere la sua attività in Italia) non percepirebbero in alcuni casi lo stipendio da mesi. Autisti che,  si legge sempre nell’email, in alcuni casi sarebbero inoltre stati costretti a lavorare oltre le ore previste del regolamento. Interpellati dai giornalisti del Giornale di Brescia, i responsabili dell’azienda hanno fatto sapere che “il datore di lavoro degli autisti romeni è in arretrato perché non ha ricevuto dallo Stato italiano il rimborso dell’Iva di 120mila euro a ottobre” e che ” la società vanta un credito di 500mila euro e dunque si trova in difficoltà”.

Exit mobile version