Una galleria d’acciaio e vetro lunga 386 metri, quanto un Frecciarossa, e larga circa 30. Torino, da lunedì mattina, ha una nuova stazione dell’Alta velocità. Porta Susa, ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, “è un’immagine concreta del Paese che avanza, aperto, dinamico, coraggioso che sa rinnovarsi e non ha paura del nuovo”. Per realizzarla sono serviti sei anni di lavoro e un investimento di 79 milioni di euro. La stazione occupa una superficie di 37.000 metri quadrati, di cui 8.000 sono aree dei servizi tecnici e 7.700 di aree commerciali.
All’interno del fabbricato ci sono anche 13.000 metri quadrati di aree pedonali. L’architettura del progetto reinterpreta in chiave moderna le gallerie urbane delle città italiane del XIX secolo e le hall ferroviarie delle stazioni ottocentesche.
Porta Susa è la seconda stazione moderna dopo Roma Tiburtina. “Per noi”, ha spiegato l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, “è uno dei progetti fondamentali. Non si può considerare solo una stazione dell’alta velocità: è uno dei luoghi che servono per l’integrazione verticale di tutti i servizi di trasporto e mobilità e permette un’integrazione con la città”. Moretti a Torino ha anticipato i risultati dell’esercizio di Ferrovie dello Stato: “Chiuderemo i conti al 2012 con un utile netto superiore a quello dell’anno precedente: sarà pari a circa 300 milioni di euro. Il margine operativo lordo sarà di 2 miliardi”. Rapida la replica di Giovanni Luciano, segretario generale della Fit Cisl: “È incredibile come le dichiarazioni che Moretti fa alla stampa molto spesso non siano le stesse che fa al sindacato e oggi la storia si ripete a proposito dei conti dell’azienda”, ha detto Luciano. “Apprendiamo con grande gioia che anche nel 2012 le cose sono andate più che bene. Ne siamo soddisfatti. Peccato che la situazione in azienda venga descritta in maniera meno enfatica, soprattutto sul segmento del cargo”.