In Europa sono solamente l’1 per cento. Di donne che guidano i Tir ce ne sono veramente poche, ma nel settore dell’autotrasporto il futuro potrebbe essere rosa. Almeno negli Stati Uniti dove nel 2007 è nata l’associazione Women in trucking con l’obiettivo di rendere il mondo dei camion accessibile anche alle donne. I risultati non si sono fatti attendere, visto che l’associazione guidata da Ellen Voie ha ricevuto anche un’onorificenza dalla Casa Bianca.
Come spiega Corriere.it, l’obiettivo di Women in Trucking è “incoraggiare le donne a cercare impiego nel settore e viceversa, aiutare le aziende a trovare candidate. In poche parole, parità fra i sessi nei servizi e nelle opportunità offerte per e dal settore”. Praticamente delle quote rosa. L’organizzazione ha attualmente migliaia di iscritte e sta portando avanti una imponente campagna di informazione in scuole, agenzie governative e aziende di trasporto per far crescere le quote rosa. “In questo modo”, spiega Giulia Cimpanelli sul Corriere (clicca qui per leggere l’articolo completo), “la presenza femminile nel settore crescerebbe velocemente del 10%, per soddisfare quella domanda che non si riesce a soddisfare. Grazie all’elettronica e a sistemi sempre più evoluti, infatti, i mezzi pesanti possono essere guidati da chiunque, purché abbia un minimo di esperienza”. Qualcosa si muove anche in Europa. In Svezia, ricorda il Corriere, “la Volvo organizza i «Ladies Days», per iniziare donne e ragazze alla professione della guida di Tir”, mentre in Italia le donne al volante si sono riunite nel Lady Truck Driver team (clicca qui).
Non saranno tutte come la splendida Janina Martig, la camionista più sexy del mondo (clicca qui), ma sicuramente la presenza di più donne al volante dei Tir sarebbe apprezzata da molti.