A subire i danni maggiori, spiega Facile.it, sarebbero i residenti della provincia di Parma: oggi hanno un’aliquota del 14 per cento, che salirebbe al 16 per cento in caso di accorpamento con Piacenza (se fosse questa seconda a prevalere). “Potrebbe andare peggio”, spiega Facile.it, “solo agli automobilisti trevigiani che, dopo essere riusciti a diminuire l’aliquota e pagare dal 1 settembre 2012 il 15 per cento, si trovano sospesi fra un possibile ritorno alla soglia massima del 16 per cento (se venissero accorpati a Belluno e prevalesse la tariffa di questa provincia) o un notevole risparmio nel caso in cui la scelta ricadesse sull’unione con Padova, che applica un’imposta del 12.5 per cento”. Rincari anche in Toscana, soprattuto per pistoiesi e senesi, che a causa degli accorpamenti (per Pistoia con Prato, Massa e Lucca, mentre Siena con Arezzo e Grosseto) potrebbero pagare lo 0,5 per cento in più. Ma non è tutto negativo. Buone notizie per chi vive a Teramo. L’accorpamento con la provincia de L’Aquila è quasi certo e, con esso, anche il risparmio. All’atto della fusione direbbero addio all’aliquota massima e benvenuta quella del 15.5 per cento.
Credits: Facile.it