Strada Facendo

Ciccioni per colpa dell’auto: abbiamo più tempo libero ma lo passiamo al volante

L’auto finisce ancora una volta sotto accusa. Sono i medici a puntare il dito contro il mezzo di trasporto preferito dalla maggioranza degli italiani. Non per le emissioni inquinanti, responsabili di malattie respiratorie, e nemmeno per lo stress provocato da traffico e code. L’auto, è questa la novità, causerebbe anche obesità. Lo dice Le Monde diplomatique che ha pubblicato un’inchiesta sul problema del sovrappeso sul numero di settembre. Chi è grasso, insomma è soltanto in parte responsabile del suo status. Tra i responsabile dell’adipe in eccesso ci sono pure ascensori, scale mobili, telecomandi, i sistemi di irrigazione automatica, aspirapolveri, lavatrici-essiccatrici, apriscatole e coltelli elettrici. Tutto ciò che è stato inventato per migliorare la nostra vita in realtà, almeno secondo l’accusa, ce la sta rovinando.
Nel riuscito cartone Wall-e della Pixar uscito nel 2008 gli umani, rifugiati su una base spaziale dopo aver inquinato la terra, erano ridotti a un ammasso di ciccia capaci di muoversi soltanto con delle speciali sedie-razzo e con lo scheletro che si era via via ridotto. Il rischio che stiamo correndo è proprio questo, anche perché, spiega l’inchiesta di Le Monde diplomatique, “la maggior parte del tempo libero conquistato in questi ultimi decenni lo si trascorre davanti a uno schermo o dietro un volante”.
Fabio Marcelli in un articolo del Fatto Quotidiano spiega che oggi vi è “una colpevole incentivazione dell’uso dell’automobile privata, che consiste nel trascurare e mandare in malora i trasporti pubblici e continuare, come nel caso di Roma, a favorire la speculazione ad esempio agevolando la costruzione di inutili box sotterranei per le auto, come avviene dalle mie parti, suscitando fortunatamente la reazione indignata dei cittadini. La condizione del pedone viene invece assolutamente misconosciuta, determinando l’esistenza di rischi crescenti per chi si ostina a circolare col cavallo di San Francesco”. Sotto la lente, naturalmente anche l’industria alimentare. Oggi, su tutto il pianeta, ci sono un miliardo e mezzo di persone sovrappeso, dei quali cinquecento milioni di obesi a pieno titolo.

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