Blocco in vista per i Tir ad Arcore, in provincia di Monza Brianza. Il Comune sta infatti per istituire un divieto di circolazione per gli autocarri superiori a 35 quintali, lungo l’asse via Casati/via Gilera, un tratto di strada provinciale che attraversa il centro urbano. “La decisione”, spiega Fai Milano in una nota, “costringe i circa 200 camion che quotidianamente transitano su quel tratto urbano (alcune centinaia di metri) a fare un largo giro (come si vede nella cartina – clicca qui), quantificabile in un aumento di percorrenza su base annua pari a circa un milione di chilometri e in un correlato aumento di costi pari a circa due milioni di euro anno”.
Martedì, Fai Milano ha partecipato a un incontro con l’assessorato ai trasporti e lavori pubblici del Comune di Arcore, al quale ha preso parte anche il sindaco, Rosalba Colombo. Il presidente di Fai Milano, Angelo Sirtori, ha fatto presente le conseguenze del provvedimento, sostenendo che “prima di istituire il divieto sarebbe giusto e opportuno creare un’alternativa valida e sostenibile. Arcore non ha una tangenziale che permetta di bypassare il centro: il partito e la politica “del no”, sempre e comunque, ha impedito che negli anni venisse attuata un’opera sostanzialmente di facile realizzazione, che avrebbe evitato tutti questi problemi di traffico, sicurezza, inquinamento. Pare che la tangenziale si farà, ma non prima del 2015 (in corrispondenza con la realizzazione della Pedemontana): nel frattempo, per la tutela dei cittadini, che non hanno voluto la tangenziale e che ora vogliono, ovviamente, il divieto, gli autotrasportatori devono prendere atto e, come sempre, subire le conseguenze di amministratori che non hanno saputo affrontare la questione in maniera adeguata”.
“Il tutto”, spiega Fai Milano, “nonostante le indicazioni (per ora, purtroppo, solo tali…) del Ministero dei Trasporti che, insieme alla Consulta del Trasporto e della Logistica, sta finalmente cercando di dare un indirizzo univoco alla “politica” della mobilità delle amministrazioni locali: in Italia, “complice” il Codice della Strada, ogni sindaco ha il pieno potere di decidere come intervenire sulle problematiche della circolazione, mobilità e logistica ricadenti nel territorio del proprio Comune. La conseguenza è che ogni Comune fa quello che vuole, con provvedimenti spesso estemporanei, che cambiano di frequente e assolutamente non coordinati con le amministrazioni provinciali, con la Regione e con i Comuni limitrofi”.
“La Regione Lombardia”, spiega ancora Fai Milano, “da un anno a questa parte, si è fatta parte attiva e, attuando le indicazioni del Ministero/Consulta, ha istituito un tavolo di lavoro permanente con le istituzioni, gli enti locali e le organizzazioni di categoria. La Fai di Milano è presente a questo tavolo e ha contribuito alla redazione di un documento di “linee di indirizzo regionali ai Comuni per la regolamentazione delle attività di trasporto merci in area urbana”. Si tratta di un primo significativo passo per cambiare qualcosa, almeno in termini di mobilità, in questo nostro Paese, in cui “il particulare” riesce ancora a prevalere sull’interesse generale e dove, nonostante il 90 per cento delle merci viaggia su gomma, l’autotrasporto viene rimane sempre il parente povero degli altri settori economici”.