È andato al pronto soccorso perché si sentiva male e non riusciva più a vedere. Ventiquattro ore dopo è morto, forse per aver ingerito del liquido antigelo. Un eccitante che tiene svegli, ma anche una nuova forma di sballo. Protagonista di questa vicenda un camionista polacco che nei giorni scorsi si è recato al pronto soccorso di Pieve di Cadore. L’uomo, mentre viene visitato, chiede di andare al bagno, sotto il braccio ha qualcosa che sembra una boccetta contenente liquido azzurro e appena si trova in bagno ne versa il contenuto nel water.
“Ma un’infermiera”, si legge sul Corriere delle Alpi, “vede la scena e s’insospettisce. Riesce con una siringa a prelevare quel liquido mentre gli esami sull’autista polacco continuano. Le condizioni fisiche dell’uomo peggiorano sensibilmente e, d’accordo col 118, si organizza il trasferimento del paziente all’ospedale di Belluno, dove viene ricoverato nel reparto di rianimazione. Ventiquattr’ore dopo, il camionista muore”. Una morte misteriosa sulla quale il sostituto procuratore Antonio Bianco apre un fascicolo e dispone un’autopsia. Esami che chiariranno perché è morto il camionista polacco. Come spiega il Corriere delle Alpi, “pare che gli uomini della polizia giudiziaria del tribunale di Belluno abbiano imboccato una pista che porta a una moda strana che si sta facendo largo negli ultimi tempi. L’uso di prodotti antigelo. Si tratta di sostanze a base di glicole etilenico ed hanno una consistenza sciropposa e un sapore dolciastro. I suoi effetti sono dapprima eccitanti, poi narcotizzanti. Gli effetti si manifestano in cecità, aritmie cardiache, alterazioni del metabolismo e blocchi renali. Ne basta mezzo cucchiaio per provocare gravi avvelenamenti e due cucchiai possono condurre alla morte. Un’altra pista presa in seria considerazione dagli inquirenti è quella dell’assunzione di metanolo. Una moda, questa, in uso nell’Est Europa, soprattutto tra i camionisti. Il motivo? Semplicemente perché è un liquore che sfugge al controllo dell’alcoltest in dotazione alle forze dell’ordine. Lo strumento, infatti, misura l’etanolo non il metanolo. In Lombardia, negli anni scorsi, vi fu una serie di morti sospette riconducibile a quella sostanza. Il metanolo è tossico e induce depressione del sistema nervoso centrale mentre i suoi metaboliti sono responsabili di danni al nervo ottico e alla retina. Durante il processo di distillazione per la preparazione di bevande alcoliche, come la grappa, se non viene mantenuta sotto controllo la temperatura, si può produrre metanolo oltre al desiderato alcool etilico. Per questa ragione la frazione che si ottiene per prima, detta testa, o per ultima, detta coda, vengono eliminate in quanto ricche di metanolo, più volatile dell’etanolo”.