Caro-benzina e una pressione fiscale sempre maggiore sulle auto. Per questi motivi l’Aci chiama a raccolta gli automobilisti e si prepara per una mobilitazione senza precedenti. Come ha spiegato il presidente dell’Automobile club, Angelo Sticchi Damiani, in un’intervista al quotidiano Avvenire, “occorre dare un segnale forte per dimostrare che gli automobilisti non sono rassegnati a farsi tartassare e per questo stiamo organizzando la prima giornata dello sciopero della benzina: serve un gesto simbolico, ma importante. Sarà una specie di serrata di chi l’auto la deve usare per forza e non può più accettare che il prezzo del carburante aumenti a questi livelli”.
“Entro 20 giorni, massimo un mese, inviteremo tutti gli italiani ad astenersi dal fare rifornimento in una data stabilita, probabilmente prefestiva per rendere la protesta più fattibile e partecipata. Non è un muro contro muro”, ha spiegato Sticchi Damiani, “perché più importante della protesta è dialogare e far comprendere al Governo che ha fatto scelte dolorose, in parte inevitabili, ma che sta mettendo in ginocchio un settore vasto con conseguenze devastanti. Non solo i dati 2012 indicano uno spaventoso calo delle vendite delle auto, ma quello che più ci preoccupa è l’aumento della disaffezione all’uso dell’automobile”. Nell’intervista all’Avvenire, Sticchi Damiani parla anche del superbollo: “È stata una scelta sbagliata, e soprattutto autolesionistica. In più non si è fatto nulla nemmeno per incentivare il trasporto pubblico. Anzi nelle grandi città il prezzo dei biglietti è aumentato, e proprio nel momento peggiore”.