L’innovativo mezzo è stato presentato nella sede di Pont-Tech a Pontedera (Pisa) ed è realizzato nell’ambito del progetto Savia (Sistema di alimentazione di veicoli a idrogeno e ammoniaca) con finanziamenti della Regione Toscana dallo stesso incubatore d’imprese, l’Università di Pisa, la Scuola superiore Sant’Anna e un pool di aziende del Pisano (Edi Progetti, Acta e Bigas).
“Sono tre i progetti che affrontano a 360° le problematiche e le potenzialità dell’uso dell’idrogeno da cui deriva il veicolo ad ammoniaca”, dichiara il direttore di Pont-Tech, Giuseppe Pozzana. “Oltre al progetto Savia, sono stati infatti realizzati il progetto H2 – Filiera idrogeno e il progetto NanocatGeo. Tutto è nato da un’iniziativa promossa dal Comune di Pontedera e dalla Provincia di Pisa, condivisa e finanziata dalla Regione Toscana. Il protocollo d’intesa risale al 21 febbraio 2007 e vede coinvolte Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pontedera, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e Pont-Tech. Dal protocollo d’intesa sono scaturiti i tre progetti in materia di mobilità a idrogeno”.
“Per questo primo prototipo”, spiega Nicolò Doveri, general manager E.D.I. Progetti e Sviluppo, “abbiamo scelto di fare un veicolo di servizio. Rispetto ad altri ibridi, non ha costi di realizzazione superiori con il vantaggio che un pieno ad “ammoniaca” costa la metà rispetto alla benzina: con 18 litri (tanto è capiente il serbatoio) si possono fare 100 chilometri oltre ai 40 in cui il veicolo può andare a sola elettricità. Le prestazioni le abbiamo volutamente limitate visto il tipo di mezzo: va a 70 km/h se ad ammoniaca e a 40 km/h se ad elettricità. A livello di emissioni poi non produce polveri sottili, nessun idrocarburo o composti dello zolfo, né CO, né CO2”.
Credits: Pont-Tech