Vito Guastella, un camionista di 50 anni della Marco Polo Autotrasporti di Alcamo (Trapani), è morto martedì mattina sbranato da un branco di otto cani. L’autotrasportatore si trovava nel piazzale di una ditta di Biscottino, una frazione di Collesalvetti, al confine tra le province di Livorno e Pisa. L’uomo aveva chiesto di poter parcheggiare il rimorchio nel piazzale della ditta Di Leo, di Alcamo come il camionista, per non lasciare il carico incustodito in qualche parcheggio del porto. Secondo quanto riporta l’Ansa, l’autotrasportatore poco prima delle 8 del mattino stava agganciando il rimorchio e mentre collegava dei cavi è stato attaccato dai cani, soprattutto alle gambe, ridotte fin quasi alle ossa.
“Guastella”, spiega l’Ansa, “ha tentato di divincolarsi, invano: i brandelli di ciò che indossava sono stati trovati in uno spazio di almeno 30 metri quadrati, così come le tracce di sangue. L’autotrasportatore avrebbe anche tentato di trascinarsi verso la recinzione del piazzale per cercare di aprirsi un’ultima disperata via di fuga. Ma la furia degli animali, meticci con le apparenze di dobermann, non si è fermata e anzi sarebbe durata a lungo. Almeno fino alle 10,40 quando un dipendente della Di Leo ha notato il camion di Guastella fermo e con il motore acceso: è salito sulla motrice dal lato passeggero e da lì ha intravisto il branco che ancora si stava accanendo sul corpo del camionista”.
Secondo l’Asl, i cani non sono da considerarsi randagi, ”per legge appartenenti al proprietario del terreno nel quale abitualmente dimoravano”. Sette degli animali del branco sono stati presi e sottoposti a profilassi oltre che ad alcuni esami per verificare eventuali patologie che possano aver originato una tale aggressività. In passato d’altronde i cani non si sarebbero mai resi protagonisti di episodi di particolare violenza. “I carabinieri e la Procura (che ha disposto l’autopsia dell’autista e sequestrato l’area)”, si legge sempre nell’Ansa, “si concentreranno ora su alcuni aspetti. Da una parte la proprietà del terreno, visto anche che il piazzale aveva una recinzione danneggiata e dalle aperture il branco di cani entrava e usciva. Dall’altra parte si valuterà la posizione di una donna romena, di circa sessant’anni, che vive in una roulotte all’interno dell’area e che sarebbe stata solita nutrire alla meno peggio il branco di cani”.