Così nel 2004 le Ffs hanno costituito una «classe di macchiniste donne» a Bienne. Attualmente al servizio di FFS Viaggiatori e della FFS Cargo vi sono appunto 71 donne che lavorano come macchiniste. Oggi per seguire la formazione di macchinista può annunciarsi chiunque abbia concluso un tirocinio professionale o conseguito la maturità. Prima della riforma (del 1988) veniva richiesto di aver assolto gli obblighi di leva, che anche in Svizzera erano un’esclusiva del cosiddetto sesso forte. Il futuro macchinista deve soddisfare numerosi requisiti. Tra questi vi sono tra l’altro la consapevolezza per la sicurezza, il senso di responsabilità individuale, la buona salute, le conoscenze di una seconda lingua nazionale (italiano, francese e tedesco sono le lingue nazionali svizzere) e la disponibilità a lavorare a orario irregolare. Il numero delle donne è destinato però ad aumentare in futuro. Nei prossimi dieci anni circa 1.000 macchinisti andranno in pensione, che dovranno essere sostituiti da nuove forze. Dato che le donne rappresentano la metà della popolazione svizzera e dunque potenzialmente la metà del mercato del lavoro, la popolazione femminile potrebbe pensare anche al reclutamento come capotreno. Chi si vuole fare un’idea del profilo professionale del macchinista e scoprirne le sfaccettature può cliccare qui. Sono previste anche assunzioni a tempo parziale e nel regime di libero mercato non si deve essere per forza svizzeri, naturalmente.
Credits: Ffs