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Inquinamento, dati allarmanti: 29 capoluoghi sono già fuorilegge

Sono 29 i capoluoghi già fuorilegge per le polveri sottili per aver superato il limite europeo di 35 giorni. Il triste primato spetta a Torino, con 74 giorni di superamento della soglia, seguita da Milano e Verona con 67 superamenti, e Brescia che al 26 aprile registrava già 63 giorni di sforamento. Sono questi i primi risultati della campagna promossa dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata quest’anno con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di Anci e il contributo di Telecom. Fino ad ora il Treno Verde ha effettuato solo 42 giorni di monitoraggio sull’inquinamento atmosferico e acustico. La campagna itinerante si è fermata al momento in nove città: Siracusa, Reggio Calabria, Bari, Salerno, Pisa, Genova, Brescia, Vicenza e Rimini, dove sono stati compiuti monitoraggi sulla qualità dell’aria e sui livelli di rumore, grazie al Laboratorio mobile dell’Istituto sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana).
“Nel tour 2011 – si legge sul portale ilsostenibile.it – i livelli di polveri sottili si sono sempre mantenuti nei limiti di legge, grazie anche alla stagione dell’anno tradizionalmente favorevole alla dispersione degli inquinanti atmosferici, con l’eccezione costituita da Siracusa che, durante il terzo giorno di monitoraggio, ha registrato un valore medio giornaliero di 101mg/m3, il doppio del limite di tolleranza. Dati ben più gravi sono emersi dalla misurazione effettuata dal Personal Dust Monit, uno strumento fornito dalla Con.Tec, indossato dai tecnici di Legambiente che, simulando una passeggiata per la città, hanno rilevato il livello delle polveri inquinanti ad altezza uomo. È da questa misurazione che sono emerse medie orarie ben oltre il limite giornaliero di 50 mg/m3 previsto dal D.lgs 155 del 2010, in diversi punti delle città. I picchi maggiori sono stati rilevati ancora a Siracusa dove il Personal Dust Monit ha registrato una media oraria di 220 mg/m3, ma situazioni altrettanto gravi sono state riscontrate anche a Vicenza e a Rimini, rispettivamente con 107 mg/m3 e 106 mg/m3 , più del doppio consentito dai limiti di legge. Ma ad essere veramente allarmante è il livello di inquinamento acustico delle città italiane dove si riscontrano livelli di decibel di molto superiori ai limiti di tolleranza. Tra le città peggiori, Genova, Pisa e Rimini dove, nonostante la presenza di piani di zonizzazione acustica per la tutela del territorio, sono presenti situazioni di evidente violazione dei limiti e dei piani d’intervento volti al risanamento. Il caso più eclatante è stato registrato a Rimini dove durante il monitoraggio si sono registrati valori nelle ore notturne pari a 63,7 decibel, in una zona della città dove i limiti acustici sono limitati nella fascia notturna a 40 decibel”.

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