Il mondo ha ripreso a volare. Secondo le statistiche della Iata (l’associazione internazionale del trasporto aereo), nel 2010 la domanda di trasporto passeggeri è cresciuta dell’8,2 per cento, mentre per le merci l’incremento è stato addirittura del 20,6 per cento. La crescita della domanda ha superato l’aumento della capacità del 4,4 per cento per i passeggeri e dell’8,9 per cento per il settore cargo e il coefficiente medio di carico passeggeri per l’anno è stato del 78,4 per cento, con un miglioramento di 2,7 punti percentuali rispetto al 2009. Per le merci il coefficiente di carico ha visto un incremento di 5,2 punti percentuali con il 53,8 per cento. Rispetto ai livelli pre-crisi degli inizi del 2008, i volumi di traffico aereo nel mese di dicembre 2010 sono stati più alti del 4 per cento. Il settore merci ha superato i livelli pre-crisi dell’1 per cento; i volumi, invece, sono scesi del 5 per cento dopo il picco del riapprovvigionamento delle scorte dopo la crisi registrato agli inizi dell’anno scorso.
“Il mondo è tornato a muoversi”, ha dichiarato Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato della Iata. “Dopo aver assistito nel 2009 al più grande calo della domanda della storia dell’aviazione, la gente ha ricominciato a viaggiare e a fare affari nel 2010. Le compagnie aeree hanno concluso l’anno con volumi leggermente superiori a quelli del 2008, ma con un patetico margine di profitto del 2,7 per cento. La sfida è trasformare la domanda di mobilità in profitti sostenibili”. Nel mese di dicembre, il maltempo in Europa e in Nord America ha purtroppo rallentato la ripresa del settore. Si stima che le avverse condizioni meteo abbiano comportato un taglio dell’1 per cento sul totale della domanda del traffico. Di conseguenza, la domanda di trasporto passeggeri è cresciuta solo del 4,9 per cento rispetto ai livelli del dicembre del 2009, un dato di gran lunga inferiore alla crescita dell’8,2 per cento registrata nel precedente mese di novembre. Particolarmente colpita l’Europa, che ha visto la crescita del mese fermarsi al 3,3 per cento.