Come racconta l’Aci in un comunicato stampa, “il primo ad affermare “un giorno si sarà in grado di costruire carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale” era stato Roger Bacon, filosofo, teologo e scienziato del XIII secolo. Ma c’erano voluti più di otto secoli perché la folgorante intuizione del “Doctor Mirabilis” divenisse realtà. Ci basta, però, ricordare l’emozione che abbiamo provato da bambini – sulle ginocchia di papà – la prima volta che abbiamo stretto tra le mani un volante, o il brivido che ci ha percorsi quando – freschi di patente – abbiamo infilato la chiave nel quadro e avviato il motore, per renderci conto del fatto che è valsa la pena aspettare.
La libertà che, fino ad allora, era rimasta essenzialmente un’idea, si incarnava, finalmente, in un “oggetto”. Le ali venivano sostituite dalle ruote e il nuovo veicolo – che era, soprattutto, veicolo di libertà – scendeva in strada, per cambiare, radicalmente e per sempre, la nostra vita. C’è una coincidenza curiosa e singolare che lega due tra i più grandi simboli moderni di libertà: la “Statua della Libertà” e l’automobile. Entrambe, infatti, “nascono” nel 1886. A pochi giorni di distanza l’una dall’altra. A ottobre, viene inaugurata la grande statua che domina la baia dell’Hudson, e a novembre l’ingegner Benz ottiene il brevetto imperiale, con il quale la sua “Motorwagen” diviene “Patent-Motorwagen”: il veicolo ufficialmente riconosciuto come la prima automobile”. Dalla prima auto al primo Automobile Club d’Italia, nato a Torino appena dodici anni dopo, il passo è decisamente breve. “Un’associazione di appassionati”, come spiega l’Aci, automobilisti e sportivi, che – per primi – intuirono la portata rivoluzionaria del nuovo mezzo e le trasformazioni epocali che avrebbe introdotto nella vita di tutti i giorni, annullando le distanze e trasformando radicalmente concetti fondamentali quali mobilità, trasporti, famiglia, lavoro, sport, tempo libero. Da 113 anni, quindi, l’ACI si occupa di auto e di servizi per i soci e per tutti gli automobilisti, finalizzando ogni iniziativa al conseguimento della mobilità per tutti, sempre più sicura, sostenibile, efficiente ed economica. Un cammino lungo e denso di tappe importanti, i cui caratteri essenziali sono stati delineati nel volume “L’automobile: un secolo di evoluzione legislativa, sociale, culturale”, realizzato dalla Fondazione ACI “Filippo Caracciolo” nel 2009.
Da quel lontano giorno di gennaio di 125 anni fa, di strada l’automobile ne ha fatta davvero tanta. E tutti noi, grazie a lei, molta, molta di più. Ma la strada per riuscire, finalmente, a trasformare “l’era dell’automobile”, nell’era della mobilità responsabile è ancora lunga e richiede l’impiego di ogni energia e di ogni risorsa disponibili. Di questo percorso di conquista l’Automobile Club d’Italia sarà ancora una volta protagonista incontrastato”.