Che il mercato dell’auto sia in calo è ormai noto. Il 2010 è stato particolarmente difficile, con dati costantemente in diminuzione. L’ultima statistica arriva dall’Unrae, l’associazione che riunisce i rappresentanti delle case estere in Italia, che parla di una diminuzione della spesa per l’acquisto dell’auto nuova del 10,3 per cento. Nel 2010, infatti, gli italiani hanno tirato fuori dal portafoglio 37,6 miliardi di euro contro i 41,9 miliardi del 2009. L’associazione stima anche un calo della spesa per l’acquisto di auto usate superiore al 2 per cento. Meno auto comprate e prezzi che non sono cresciuti sono i fattori che hanno portato a questi dati.
Tutto parte dal calo del mercato dell’auto (con circa 200mila immatricolazioni in meno rispetto al 2009), “ma è diminuito anche il prezzo medio ponderato delle vetture acquistate”, con “la pesante flessione delle vendite di vetture gpl e metano seguita al termine degli eco-incentivi”, ha precisato il direttore generale dell’Unrae, Gianni Filipponi. A tenere bassa la spesa totale è stata anche “la stabilità dei prezzi delle auto, costantemente al di sotto del tasso di inflazione e nettamente inferiori al trend di crescita dei principali costi di gestione, come carburanti e assicurazioni”.
Crollano gli acquisti effettuati dai giovani fino a 35 anni, in due anni scesi del 4,5 per cento, mentre è aumentata di oltre tre punti la quota degli over 55. In crescita, nello stesso periodo, anche gli acquisti delle donne (al 41,7 per cento, dal 39,7 per cento).
Per quanto riguarda le motorizzazioni, nel 2010 torna prepotentemente in vetta il diesel con il 46,1 per cento, mentre le vetture a benzina si fermano al 36 per cento, il gpl al 14,2 per cento, il metano al 3,4 per cento e le vetture ibride allo 0,3 per cento.
In generale il mercato dell’auto è in calo del 9,2 per cento nel 2010 con volumi pari a 1,96 milioni di vetture e del 5,6 per cento nel 2011, con un volume stimato a 1,85 milioni di vetture. A dicembre, invece, il mercato auto in Italia si attesterà, secondo Filipponi, tra le 130-135mila unità, con un calo del 22,15 per cento sul pari periodo 2009, che equivale a minori immatricolazioni per 37.000 unità.
Diverse le misure che l’Unrae chiede al mondo della politica. Tra le principali richieste, esposte dal presidente Loris Casadei, quella di una “urgente” messa a punto di un tavolo interministeriale per “la definizione di un piano nazionale per lo sviluppo e la diffusione delle auto elettriche” e l’avvio di un tavolo di concertazione per rendere “coerenti ed omogenee su tutto il territorio nazionale le misure di limitazione alla circolazione” adottate localmente. Casadei punta il dito anche sulla eccessiva fiscalità che pesa sul settore dell’auto in Italia, il cui contributo alle entrate fiscali è stato nel 2009 di 67 miliardi di euro, pari al 16,2 per cento del totale. Il presidente dell’Unrae sottolinea anche la necessità di “destinare i proventi derivanti dalle infrazioni al Codice della strada al miglioramento della mobilità stradale”. Reinvestendo quei “circa 3 miliardi di euro di multe stimati nel 2010” in “parcheggi, infrastrutture per la viabilità, asfalto drenate, riparazioni di buche, miglioramento della segnaletica” come, tra l’altro, previsto dal Codice della strada.