Strada Facendo

Uggé: “L’autotrasporto? Copre
le inefficienze delle Ferrovie”

L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, torna all’attacco per denunciare le eccessive risorse messe a disposizione dal governo per il mondo dell’autotrasporto, e il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, associazione di categoria che raggruppa migliaia di imprese del settore, gli risponde. Invitando l’uomo chiamato a guidare le ferrovie dello Stato a guardare ai tanti disservizi che corrono su rotaia, ai tagli drastici che le Ferrovie hanno attuato nel trasporto merci via ferrovia (che dovrebbe rappresentare la grande alternativa ecologica al trasporto su gomma, consentendo di caricare interi rimorchi sui treni). Ma anche a riflettere su come i Tir debbano viaggiare a decine, centinaia di migliaia in Italia (affrontanto una concorrenza spietatissima) proprio per dover far fronte alle inefficienze delle Ferrovie dello Stato. “Non è la prima volta che l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, segnala lo “scandalo” della eccessiva, a suo dire, quantità di risorse che i vari governi mettono a disposizione dell’autotrasporto”, esordisce Paolo Uggè, “A sentire l’ingegner Moretti, la deludente performance delle Ferrovie nel trasporto merci sarebbe attribuibile alle risorse assegnate alle imprese del trasporto stradale. Evidentemente quell’ingegner Moretti che ha gestito le ingenti risorse messe, giustamente peraltro, a disposizione in tutti questi anni dallo Stato per il trasporto passeggeri, ma anche per il trasporto delle merci che dovrebbe seguire i principi del mercato, tanto auspicati dallo stesso amministratore, è un’ altra persona. Le risorse per l’autotrasporto consentono alle imprese nazionali di reggere l’urto, devastante, della concorrenza messa in atto da parte di operatori provenienti da altri Paesi della Comunità, molto più competitivi degli italiani. Non penso”, prosegue sempre il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ma anche vicepresidente nazionale di Confcommercio, “che l’ingegner Moretti pensi che le ferrovie, così devastate nei servizi delle merci, possano far fronte a dei concorrenti così competitivi. La riduzione dei centri merci, da 240 a 71, la soppressione dei treni blocconon dipendono dagli interventi a favore del trasporto gommato nazionale ma da una precisa scelta portata avanti proprio dalle ferrovie. L’obiettivo dell’ingegner Moretti è dunque un altro: ottenere sempre e più nuove risorse, magari a discapito di un settore costretto dall’inefficienza delle ferrovie ad assicurare lo spostamento di circa il 90 per cento delle merci prodotte o trasformate in Italia. La strada per il rilancio delle ferrovie non passa  attraverso la sottrazione delle risorse assegnate al settore del trasporto stradale, ma da una nuova politica dei trasporti che veda al primo posto il rispetto delle regole e la costituzione di un operatore logistico che faccia perno sulle ferrovie, sulle Poste e sugli imprenditori dell’autotrasporto per essere in grado di competere sui mercati. Non è questa una via nuova ma è l’unica condizione che può realmente far evolvere il trasporto nazionale verso una dimensione europea”.

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