Strada Facendo

Pendolari, raccolta di firme contro
i biglietti più cari e i tagli ai servizi

Una riforma credibile, lotta agli sprechi e alle inefficienze, treni e bus più veloci, puntuali e decorosi. E poi, una vera integrazione dei sistemi gomma e ferro, una diversa politica degli investimenti e il reperimento di nuove risorse per far funzionare e potenziare il trasporto pubblico. Sono queste le principali richieste che il Patto dei pendolari italiani chiede attraverso una raccolta di firme che sta coinvolgendo tutto il Paese. Una firma – per aderire ci si può rivolgere ai comitati locali oppure collegarsi al sito http://patto.ilpendolare.com – per bloccare gli aumenti delle tariffe e fermare i tagli ai servizi.
“Gli effetti della manovra economica consistente nella riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, arriveranno presto a farsi sentire nelle tasche dei pendolari italiani”, spiegano i pendolari. “Le ipotesi allo studio da parte delle Regioni, per far fronte ai tagli alle risorse, prevedono quasi unicamente pesantissimi aumenti tariffari dal 25 per cento al 30 per cento e tagli ai servizi, anche di una corsa ogni cinque, già da gennaio 2011. Aumenti e tagli non risparmieranno alcuna categoria e alcuna tipologia: mezzi urbani ed extraurbani, treni, tram, metro, navi e battelli. A fronte degli aumenti tariffari non è previsto alcun miglioramento della qualità, anzi le imprese esercenti si vedranno costrette a risparmiare su pulizia, manutenzione, rinnovo del parco”.
“Vi è fondato motivo”, prosegue il Patto dei pendolari italiani, “per ritenere che, dietro alla riduzione dei finanziamenti, si nasconda una strategia precisa che ritiene il trasporto pubblico, anziché una risorsa, un inutile fardello per le casse dello Stato, penalizzando così milioni di cittadini che si comportano in modo virtuoso. Nulla viene fatto per migliorare l’efficienza aumentando la produttività, ad esempio per migliorare la velocità commerciale che è la più bassa d’Europa a causa dell’assenza di una vera politica per lo sviluppo della mobilità sostenibile e di un quadro normativo arretrato, causa di un enorme dispendio di risorse e danni incalcolabili al sistema economico e produttivo. Se, peraltro, vi fosse reale necessità di risorse, una politica che vuole assegnare la priorità al trasporto pubblico si dovrebbe preoccupare, anziché penalizzare gli utenti, di recuperare nuove entrate per sostenerlo, mirando a riequilibrare il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato”.
Motivi per i quali i pendolari chiedono una firma. Una firma per continuare a far vivere il trasporto pubblico.

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