Strada Facendo

Pressione o glicemia, in autostrada check-up gratuito per i camionisti

Ora, mentre si viaggia in autostrada, è possibile farsi misurare la pressione e la frequenza cardiaca, oppure farsi controllare la prostata, il colesterolo e la glicemia. Basterà imboccare la A1 Milano-Napoli e fermarsi in una delle due aree di servizio attrezzate – una ad Arda ovest, nella zona di Piacenza (in direzione sud) e l’altra a Prenestina est, nella zona di Roma (direzione nord) – approntate per questa nuova iniziativa dedicata a tutti i camionisti. La campagna, chiamata “L’Angolo della prevenzione”, è stata pensata da Autostrade per l’Italia per gli autotrasportatori, “una categoria che ha tanto a che fare con la strada e alla quale dobbiamo tantissimo”, come ha detto l’amministratore delegato Giovanni Castellucci durante la presentazione dell’iniziativa.
Il servizio avrà un periodo di sperimentazione di sei mesi e offre la possibilità a tutti gli autotrasportatori, che viaggiano sulla rete di Autostrade per l’Italia, di sottoporsi a un vero e proprio check-up medico. Il servizio viene fornito tramite Axa Assistance, mettendo a disposizione due postazioni multimediali in due delle principali aree di servizio dell’A1. Inoltre, grazie alla videocomunicazione, sarà offerta l’assistenza di personale medico specializzato che illustrerà, nel pieno rispetto della privacy, i risultati delle analisi, fornendo consigli su alimentazione, dieta, attività fisica e visite più approfondite da richiedere al proprio medico di base. “L’Angolo della prevenzione”, ha sottolineato Castellucci, “non vuole sostituirsi alle indispensabili tecniche del sistema sanitario nazionale ma puntare il faro sulla prevenzione e attivare un alert da approfondire laddove risultasse necessario”.
Nei prossimi mesi, assicura l’ad di Autostrade per l’Italia, saranno attivate altre due postazioni. “Con quattro punti”, spiega, “pensiamo di poter servire la maggior parte del traffico pesante, sulla nostra rete autostradale”. Per quanto riguarda l’investimento, “non è rilevante dal punto di vista economico. La gestione operativa è complessa”, conclude Castellucci, “ma è un onere che ci accolliamo molto volentieri”.

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